Moratti controlla la riforma Partono le note che obbligano le scuole ad applicare la legge
di CI. GU. da il Manifesto del 12/9/2004
Una lettera inviata a un istituto comprensivo
della provincia di Bologna è il primo frutto conosciuto della discussa
nota riservata inviata il 30 giugno dal ministero dell'istruzione ai
direttori generali in cui si invitava ad assicurarsi che in tutte le
scuole italiane venisse applicato integralmente il primo decreto
legislativo della riforma Moratti. La lettera è stata inviata ad
agosto al dirigente scolastico dell'istituto ed è a firma del
direttore generale dell'Ufficio scolastico dell'Emilia Romagna,
Lucrezia Stellacci. A quanto si sa, in Emilia Romagna dovrebbero
essercene un'altra decina. Il collegio docenti e il consiglio
d'istituto di Sassomarconi ad aprile avevano votato due mozioni in cui
si rifiutava l'impostazione della riforma Moratti, e per questo si
riteneva di non modificare il curriculum orario e di non introdurre la
figura del docente tutor. Scelte queste che, alla fine dell'anno
scolastico appena trascorso, hanno accomunato moltissime scuole
italiane. La lettera che è piovuta sulla testa del dirigente
scolastico ha toni perentori: «Sul piano della legittimità si rileva
che i documenti menzionati sono da considerarsi nulli per incompetenza
assoluta» in quanto, spiega Stellacci, il collegio docenti e il
consiglio d'istituto non possono esprimere «giudizi né favorevoli né
sfavorevoli su atti legislativi del parlamento e del governo» nel
riguardo dei quali «hanno il dovere di una corretta comprensione e
professionale applicazione». In sintesi: il governo ordina e le scuole
applicano fedelmente. |