INSEGNANTI MOBILITATI

Scuola, rivolta contro il caos

Assemblee affollate, e il sindacato sfida Pietrella

Venerdì nuove azioni di lotta. Un dossier contro il dirigente scolastico regionale

 

di Sabrina Zedda da La Nuova Sardegna del 26/9/2004

 

CAGLIARI. Una nuova mobilitazione della scuola per dire al ministro dell’Istruzione Letizia Moratti che la sua riforma è inapplicabile, ma anche per sfidare il direttore della scuola in Sardegna Armando Pietrella a dimostrare che le sue affermazioni, sul fatto che ogni problema fosse stato risolto, corrispondano a realtà. L’appuntamento, in programma per il primo di ottobre, questa volta è organizzato dai Movimenti delle scuole, una corrente che percorre l’Italia intera, cui aderisce anche la Cgil scuola.

Per l’occasione, venerdì, l’intero mondo scolastico locale scenderà sul piede di guerra, con manifestazioni su cui però i sindacati preferiscono tenere ancora un certo alone di mistero.

«Modi e maniere della protesta sono ancora da decidere - dice Peppino Loddo, segretario regionale della Cgil scuola - stiamo però passando al vaglio varie proposte: tutte basate sul sostegno che non c’è, sulle nomine mancate e, soprattutto, sull’atteggiamento di Pietrella».

Per il Dirigente scolastico regionale è in arrivo infatti un dossier, ancora in fase di ultimazione, basato sulle segnalazioni arrivate durante questa prima settimana di scuola.

«Questa volta - dice ancora il segretario della Cgil scuola - sfideremo Pietrella a far combaciare alla realtà tutto ciò che ha detto nei giorni immediatamente precedenti l’inizio del nuovo anno scolastico, non ultimo il fatto che per quanto riguardava le nomine degli insegnanti fosse tutto a posto».

Insomma, i malumori di insegnanti e genitori non si placano. Anzi, sembrano persino destinati ad aumentare. Soprattutto dopo il caos degli ultimi giorni: quando diversi insegnanti, che si son visti attribuire una cattedra, al loro arrivo a scuola hanno invece saputo dell’errore, con conseguente crisi di nervi. Per non parlare poi delle segnalazioni riguardanti i bambini che, rimasti senza insegnante, per poco non rischiavano di doversene restare a casa.

«Ciò non fa altro che dimostrare quanto i sindacati avevano predetto sin dall’inizio - dicono dalla Cgil - a questo punto, la paura è che tutto ciò stia portando all’interno di un tunnel dal quale non si uscirà prima di un paio di mesi».

Una preoccupazione che vale soprattutto per le nomine degli insegnanti, i cui criteri sono stati modificati da una nuova tabella di valutazione dei titoli calata dall’alto del ministero quando ormai le operazioni erano già state avviate secondo i vecchi parametri.

Il risultato? I ricorsi sono all’ordine del giorno, chi oggi ha una cattedra potrebbe non averla più tra un venti giorni, un mese o chissà, mentre gli studenti si ritrovano a cambiare l’insegnante di una stessa materia più volte. Un’impasse che neppure i dirigenti scolastici sanno più come risolvere: la prassi dice che per nominare gli insegnanti, in mancanza di graduatorie aggiornate occorre usare quelle vecchie. Non tutti i presidi però lo sanno e nell’incertezza molti preferiscono stare fermi.

Insomma, il caos è totale e forse è anche per questo che le assemblee organizzate nei giorni scorsi dai sindacati (Cgil, Cisl, Uil, Snals, Cobas, Gilda, Css) hanno registrato un boom di presenze: 250 persone a Quartu, 330 a Carbonia, 600 a Cagliari. Un esercito che vuole chiarezza e che allo stesso tempo dice: «La riforma del ministro Moratti non la vogliamo e comunque non ci sono le condizioni per applicarla».

Domani, ancora assemblee. L’appuntamento è per le 17 all’istituto tecnico Giua per un incontro in cui è fortemente richiesta anche la presenza dei genitori.