31.500 anticipi nell’infanzia.

Bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?

 

 da Tuttoscuola del 23 settembre 2004

 

L’Anci, l’Associazione dei Comuni italiani ha condotto un’indagine presso i Comuni e ha rilevato che "solamente" il 35% dei potenziali fruitori dell’anticipo nelle scuole dell’infanzia ha presentato domanda di iscrizione. Un flop della riforma Moratti, afferma l’Anci che considera la percentuale di adesione una prova del non gradimento delle famiglie dell’ammissione anticipata alla scuola dell’infanzia.

Negli ambienti ministeriali vi è invece moderata soddisfazione perché sono state presentate circa 31.500 domande di iscrizione per l’ammissione anticipata alle scuole statali dell’infanzia: un dato che può essere considerato un successo per un istituto normativo al suo primo anno di applicazione.

Flop? Successo? Punti di vista del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto?

Facciamo un po’ di conti.

La leva dei nati 2002 è di circa 550 mila unità e i nati nei mesi di gennaio e febbraio 2002 pertanto sono pari a due dodicesimi, cioè circa 92 mila bambini. Alle scuole statali dell’infanzia si iscrive mediamente il 60% dei bambini. Ciò significa che dei 92 mila il 60%, cioè circa 55 mila, erano i potenziali fruitori di iscrizione anticipata nelle scuole statali dell’infanzia. Se ne sono iscritti 31.500, come risulta dalla rilevazione del Miur: una quantità che corrisponde al 57% dei potenziali fruitori.

Ai 31.500 bambini che hanno presentato domanda di iscrizione anticipata alle statali vanno aggiunte le diverse migliaia di altri bambini iscritti in anticipo nelle scuole comunali e private.

La questione in questo momento non è però giudicare buona la percentuale di domande ma accoglierle, perché infatti moltissimi di quei 31.500 bambini aspettano l’esito della trattativa sindacale nel comparto scuola statale per la definizione di nuove figure professionali e nuove modalità organizzative.

Il Miur ha pronti circa 400 nuovi posti di insegnante di scuola dell’infanzia per la costituzione di nuove sezioni necessarie per accogliere bambini in anticipo e bambini in lista d’attesa.

In tempi di ristrettezze di organico un 35% o un 57% di bambini in anticipo che provoca nuove assunzioni non è da buttare via. Poco importa se il bicchiere sia mezzo pieno o mezzo vuoto.