La legge finanziaria penalizza

ancora una volta la scuola

Questo il tenore della polemica dichiarazione di Francesco Scrima, Segretario Generale della Cisl Scuola. Scrima sottolinea che all'enfasi politica e dell'Amministrazione scolastica centrale sul potenziamento generalizzato dell'insegnamento dell'inglese in tutti gli ordini di scuola non fa riscontro alcun atto coerente in termini di investimenti sulla qualità del servizio.

 di Giuseppe Guzzo da La Tecnica della Scuola del 8/10/2004

 


A queste logiche, infatti, obbedisce la legge finanziaria – penalizzante per la scuola quanto le precedenti degli anni passati - che rappresenta un'altra dimostrazione, ove ancora ci fosse bisogno, colà dove dispone l'obbligo coercitivo di formazione di docenti, ancorché sprovvisti dello specifico requisito, per l'insegnamento dell'inglese, e non prevede un piano di nuove assunzioni di personale titolato e competente.

Con questa operazione il ministro Siniscalco, come da lui stesso dichiarato, intende effettuare un'economia complessiva di 234,3 milioni di euro.

Questo "aggiornamento coatto", sempre secondo Scrima, rappresenta l'ultima pessima invenzione per spremere ancora una volta la scuola e che non fornisce nessuna garanzia di acquisizione di adeguate competenze in grado di assicurare il necessario livello di qualità del servizio oltre che stravolge il sistema vigente delle regole contrattualmente definite.

Siffatta improvvida iniziativa rappresenta un ennesimo esempio di demagogia sociale che finirà per scatenare anche e soprattutto l'indignazione e il risentimento delle famiglie, che hanno tutto il diritto di esigere una risposta adeguata all'esigenza di un insegnamento di livello qualitativamente alto.