Conferenza Unificata:

nulla di fatto sul piano finanziario della Riforma

di Luigi Franco da Italiascuola del 7/10/2004

 

L'incontro tecnico, richiesto dall'Associazione nazionale Comuni italiani, per discutere del piano programmatico finanziario della Legge 53/03, e che si è svolto lo scorso martedì, non ha portato in risultato gli attesi chiarimenti. L'Anci si era presentato all'appuntamento con un documento che ribadiva la linea già sostenuta in Conferenza unificata, che è quella di considerare prioritaria la definizione del piano rispetto ai vari provvedimenti di attuazione della legge di riforma della scuola. In sostanza al Miur veniva chiesto di indicare chiaramente risorse e fonti di finanziamento, suddivise per le diverse voci e annualità di stanziamento, con particolare riferimento ai trasferimenti da assegnare ai Comuni per i maggiori oneri comportati dall'attuazione della riforma.

Ma, stando a quanto afferma il comunicato diffuso dall'Anci, il piano portato al tavolo dal Miur e sottoposto all'attenzione di Regioni, Province e Comuni altro non era che il medesimo documento approvato in via preliminare dal Consiglio dei Ministri il 12 settembre 2003 e mai posto all'ordine del giorno della Conferenza Unificata. Sulla priorità del piano rispetto ai decreti attuativi, i rappresentanti del Miur hanno sostenuto come questo "non sia condizione per l’esercizio delle deleghe” e che il piano “può ben essere approvato in via definitiva nell’arco temporale previsto per l’esercizio della delega”. Inoltre il piano programmatico finanziario è stato definito “un piano d’investimenti a supporto della riforma, che peraltro copre solo le competenze statali”, e non il documento quadro dell’attuazione della riforma stessa.

Linea d'interpretazione contestata duramente dall'Anci perché sottrarrebbe alle autonomie locali la possibilità di discutere la riforma dell'istruzione nella sua globalità, e le relegherebbe al ruolo di semplici comprimari da interpellare di volta in volta solo sui singoli provvedimenti. Obbligata anche la risposta dell'associazione che rappresenta i Comuni italiani, articolata in quattro richieste che, sostanzialmente, sono sempre le stesse. E cioè che il piano programmatico finanziario venga effettivamente rivisto e integrato e messo all'ordine del giorno del prossimo incontro in programma della Conferenza, fissato per il 14 ottobre; che nel frattempo venga sospeso l'esame e, di conseguenza, la decorrenza del termine per l’intesa e per il parere dei due schemi di decreto relativi al diritto-dovere e all’alternanza scuola-lavoro; che esame e decorrenza riprendano soltanto dopo aver tentato di raggiungere un'intesa sul piano; che nella revisione del piano vengano specificate risorse, fonti, disponibilità anno per anno e, soprattutto, che vengano tenuti in considerazione gli aumenti di spesa che gli Enti locali devono affrontare a causa delle novità, in primis gli anticipi, introdotte dalla Riforma.

Richieste di analogo tenore (la necessità di una maggiore specificazione del piano programmatico finanziario) sono state avanzate anche da Province e Regioni. Queste ultime, in particolare, hanno rifiutato la proposta del Miur di proseguire il lavoro su più tavoli tecnici in base ai diversi punti previsti dalla Legge 53, ritenendo più utile una discussione unitaria su questioni strettamente connesse. L'Anci, anche alla luce dell'elemento di novità legato alla stessa interpretazione della natura del piano finanziario previsto dalla legge quadro, e cioè non più una sua attuazione ma bensì una semplice iniziativa di supporto alla stessa, si è riservata il diritto di far conoscere nei prossimi giorni in che termini parteciperà al prossimo tavolo/i di lavoro.