Palermo, il Tar ribalta le graduatorie. Incarico per 21 precari della scuola Ausiliari, tecnici e amministrativi erano passati in coda alle relative graduatorie a vantaggio dei lavoratori Lsu. Considerato illegittimo il decreto sugli organici
Hanno lavorato per anni come precari nella scuola. Per anni come personale Ata (amministrativo, tecnico, ausiliario) hanno ricoperto ruoli all'interno degli istituti di città e provincia. Nelle nuove graduatorie stilate dal Centro servizi amministrativi (l’ex Provveditorato) rischiavano di non lavorare più, perché venivano privilegiati i lavoratori socialmente utili. A questo paradosso ha posto rimedio una sentenza del Tar, che ha accolto il ricorso presentato da Anna Barone, Domenica Barone, Nicolò Balsano, Rosalia Batteri, Giovanni Bonanno, Giacoma Bommarito, Antonina Bruno, Franco Castrogiovanni, Francesca Paola Ciolino, Salvatrice Dentico, Luigi Geraci, Filippo Intile, Angela Lo Nigro, Giovanni Marsala, Salvatore Mazzola, Rosalia Milano, Pietra Musso, Francesco Petrone, Teresa Provenzano, Carmela Sclafani, Vincenza Tutino, assistiti dall'avvocato Salvatore Raimondi. La seconda sezione del Tar, presieduta da Calogero Adamo, ha così posto nuovi «paletti» per questo personale, che passerebbe in prima fascia riuscendo anche quest'anno ad essere inserito nell'organico delle scuole. «Una volta che dalla sentenza del Tar sono stati riconosciuti i nuovi posti d'organico vacanti, a questi precari dovranno essere riconosciuti ben dodici mesi di lavoro - spiega l'avvocato Raimondi -. Nonostante le nomine siano state conferite nel mese di dicembre, agli stessi spetta il servizio riconosciuto dal primo settembre a dicembre. E non i soli sei previsti dal Csa. Per i tre mesi del 2003 sarà prevista una decorrenza giuridica. Luglio e agosto invece dovranno essere pagati. In questo modo, molti lavoratori riusciranno a raggiungere i 24 mesi di lavoro che consentiranno loro di raggiungere la prima fascia. Un balzo che permette loro di essere inseriti ogni anno nell'organico delle scuole». Il ricorso era stato presentato contro il ministero dell'Istruzione, l'Ufficio scolastico e il Csa per chiedere l'annullamento del decreto del giugno del 2003 con il quale il dirigente del Csa ha definito le dotazioni organiche del personale Ata negli istituti di capoluogo e provincia. Una situazione che si ripeterà, visto che anche per l'anno scolastico appena iniziato sono già stati presentati i ricorsi. Non è un caso, visto che nella galassia dei precari i posti di lavoro si conquistano anche grazie ai ricorsi e alle carte bollate. «Anche quest'anno il calcolo dei posti in organico - conclude Raimondi - è stato fatto su dati non esatti. Numeri che comporteranno un taglio dei posti previsto per il personale Ata. Così anche per l'anno in corso ho già presentato due nuovi ricorsi al Tar». |