Moratti: «Anch'io da giovane contestavo» Rotoli di carta igienica all'ingresso del ministro dell'Istruzione all'XI giornata nazionale Orientagiovani. Ma la Moratti non si scompone: «E’ assolutamente normale che i ragazzi contestino. Quando ero giovane ho contestato anch'io per la libertà in Cile e in Perù e in parti del mondo che sembravano così lontane da noi». da La Gazzetta del Mezzogiorno del 26 ottobre 2004
MILANO - E’ stata accolta con un tappeto di rotoli di carta igienica lanciati dagli studenti, Letizia Moratti, ministro dell’istruzione, oggi a Milano per l’XI giornata nazionale Orientagiovani, organizzata da Confindustria e Assolombarda. Il ministro non si è scomposta più di tanto. «E’ assolutamente normale che i ragazzi contestino - ha detto - quando ero giovane ho contestato anche io per la libertà in Cile e in Perù e in parti del mondo che sembravano così lontane da noi». Quei rotoli di carta bianca non hanno neppure sfiorato Letizia Moratti, che è arrivata nel Teatro Strehler, dove era in corso l’incontro, passando dal retro. Di sicuro le sono giunte le invettive, gli slogan contro "Morattila", come ormai è stata ribattezzata Letizia, che in teatro ha quasi giustificato le proteste. «La ricerca della libertà passa attraverso la contrapposizione con gli adulti - ha spiegato - i genitori e gli insegnanti e naturalmente con il ministro della pubblica istruzione». E mentre fuori l’agitazione saliva perchè gli studenti tentavano ogni sotterfugio per oltrepassare il blocco di polizia e avvicinarsi al teatro, Letizia Moratti, nel suo elegante tailleur grigio, ha spiegato: «Le contestazioni non mi preoccupano, a me interessa capire, aspetto critiche costruttive, anche i fischi vanno bene, anche se sono meno utili, da giovane ho fischiato anch’io». La manifestazione di protesta era stata organizzata dai collettivi studenteschi, compreso quello del Liceo Parini dove proprio oggi riprendeva l’attività didattica dopo 8 giorni di blocco per l’allagamento provocato da alcuni allievi per saltare la verifica di greco. Gli studenti, alcune centinaia, si sono dati appuntamento davanti al Teatro alle 9,30, ma hanno dovuto aspettare fino a mezzogiorno per l’arrivo del ministro. Nell’attesa hanno fatto un giretto fino a via delle Erbe, qualche metro di distanza, per occupare simbolicamente la sede dell’Aie, l’Associazione Editori, contro il caro-libri. All’arrivo del ministro, di cui gli studenti sono riusciti forse solo a vedere l’auto oltre il cordone di polizia, si è infittito il lancio di carta igienica. «Ha paura di passare davanti a noi - hanno urlato i più agitati - Sa che non vogliamo ne' lei ne' la sua riforma». Qualche attimo di tensione c’è stato quando un gruppo ha tentato di superare il blocco portando la Statua di San Precario, un manichino che simboleggia la precarietà nel lavoro che attenderebbe gli studenti in futuro. Qualche spintone (opera di contenimento l’ha definita la Digos), il lancio di qualche fumogeno colorato, la carta igienica per terra che prendeva fuoco. La situazione era appena tornata calma, quando dagli studenti è partito un grido festoso di "Vittoria". «Anche questa volta ce l’abbiamo fatta - ha urlato contento un ragazzo dal megafono. Un attimo di sorpresa da parte dei presenti, polizia compresa, per capire cosa fosse successo, poi si sono visti quattro studenti che, riusciti a bypassare i cordoni di protezione, erano arrivati davanti all’ingresso del teatro per sistemare uno striscione con la scritta «Libera i saperi, diffondi autogestione, disobbedisci alla precarietà». Un’audacia che sicuramente il ministro avrà apprezzato. «Sapevo che, come mi disse il presidente del consiglio designato, quello dell’istruzione era il ministero più rognoso - aveva confessato poco prima ai giornalisti nel teatro - ma a me interessava solo quello, perchè tutti i problemi passano per l’ istruzione e la loro soluzione attraverso una scuola e università di qualità»." |