Fini vede Siniscalco, confronto su fisco e risparmi di spesa.

Il fondo per le imprese sarà gestito dalla Cassa Depositi e Prestiti .

Statali, verso un blocco di tre anni

Si cercano risorse con lo stop alle assunzioni.

Studi di settore, il tavolo parte in salita

di Luca Cifoni e Pietro Piovani da Il Messaggero, Martedì 19 Ottobre 2004

 

ROMA Che per l'anno prossimo verrà prorogato il blocco delle assunzioni negli uffici pubblici è cosa pressoché scontata. Ma non è escluso che il blocco possa durare ancora per due o addirittura tre anni. Non è escluso, anche se le decisioni sono tutte da prendere. Sul tavolo dei politici ci sono le ipotesi di tagli alla spesa formulate dai tecnici. Si tratta di decidere quali adottare e quali scartare. Per la decisione finale ci vorrà ancora tempo. Così come per le altre scelte da compiere nella Finanziaria, a cominciare dalle questioni fiscali. Anche di questo hanno parlato ieri il ministro dell'Economia Siniscalco e il vicepremier Fini, accompagnato da Alemanno, Baldassarri e Leo. Tra gli altri temi del colloquio le risorse necessarie per la riforma fiscale e la tutela del potere d'acquisto dei redditi medio-bassi.

Statali. Innanzitutto bisogna stabilire quanto sarà rigido il blocco. Più il vincolo è stretto, più si risparmia. Girano cifre di ogni tipo. A quanto si sa, un divieto assoluto di assunzione permetterebbe di spendere un miliardo in meno in un anno. E se lo stesso divieto fosse prolungato per due anni: si arriverebbe pare a due miliardi e mezzo. E per tre anni a oltre tre miliardi e mezzo. Ma una chiusura totale delle assunzioni è pressoché impossibile. Significherebbe, per esempio, non sostituire neppure i poliziotti che vanno in pensione. Significherebbe impedire gli ingressi non solo nei ruoli dello Stato centrale, ma anche nei comuni o nelle Asl, cosa anche tecnicamente difficile (le amministrazioni locali hanno una gestione autonoma). E poi c'è la scuola. E poi ci sono i ministeri, dove il blocco totale per altri due o tre anni comincerebbe a farsi veramente pesante, considerato che le assunzioni sono ferme già da cinque o sei anni.

è certo che si prevederanno una serie di deroghe. Per esempio alla polizia e alle forze armate, come è sempre avvenuto in questi anni: ogni anno 9-10 mila assunzioni si sono sempre fatte.

Come usare i soldi. Finora si è detto che i risparmi ricavati dal blocco del turn over sarebbero serviti a finanziare gli aumenti di stipendio per i dipendenti in servizio. Con il passare dei giorni, però, si fa sempre più forte la pressione di chi vorrebbe utilizzare quei soldi per altri scopi.

In particolare, per ridurre le tasse. Il dibattito nella maggioranza è aperto.

Fisco. Parte intanto il confronto tra governo e lavoratori autonomi sulla revisione degli studi di settore: ma non sarà una trattatativa in discesa.

È toccato al direttore dell'Agenzia delle Entrate, Raffaele Ferrara, convocare per oggi alle 17 i rappresentanti di commercianti e artigiani presso la sede della Sogei. Ma appena prima che l'invito partisse Confesercenti, per bocca del suo presidente Venturi, aveva criticato l'atteggiamento del ministro dell'Economia. A Siniscalco si rimproverava di non aver fatto seguire fatti concreti alla propria dichiarata disponibilità al dialogo. Nel merito poi il negoziato non si presenta semplicissimo. Le categorie si attendono che il governo, come prima mossa, faccia cadere la richiesta preventiva di risparmiare, con questa voce, circa 3,8 miliardi.

Ma rinunciare a questa posta già scritta potrebbe compromettere il già non solidissimo equilibrio della manovra.

Competitività Si delineano le caratteristiche delle misure destinate alle imprese. Se ne parla in un progetto in 14 articoli messo a punto dal ministro delle Attività produttive Marzano e consegnato a Siniscalco. Lo schema corrisponde a quello annunciato dal presidente del Consiglio Berlusconi nei giorni scorsi: un fondo rotativo gestito dalla Cassa Depositi e Prestiti, che erogherà finanziamenti da un tasso agevolato non inferiore allo 0,5 per cento. La proporzione tra contributi a fondo perduti e prestiti sarà dal 70 contro 30.