SCUOLA E UNIVERSITÀ
Anche a Bari sono centinaia i bimbi Alunni abusivi, il Comune indaga
L´assessore Martino: iscrizioni illegali. E
scattano le ispezioni di Micaela Abbinate, da la Repubblica ed. di Bari del 3/10/2004
Bimbi troppo piccoli, sotto l´età minima, iscritti alle materne e alle elementari. E ora il Comune di Bari, dopo le allarmanti rivelazioni sulla presenza dei bambini troppo piccoli irregolarmente inseriti nelle scuola dell'infanzia in tutta la regione (sono 1500), vuole vederci chiaro: «Sono seriamente preoccupato - spiega Pasquale Martino, assessore comunale alla Pubblica istruzione - e ho intenzione di studiare il fenomeno nel più breve tempo possibile». Il piano di intervento è già stato definito. «Chiederò che mi venga fornito un quadro completo sulla presenza di bambini inseriti nelle classi dell'infanzia nonostante siano nati dopo il 28 febbraio, la data stabilita dal ministro Moratti - continua Martino - i tempi per la presentazione dei dati non dovrebbero essere troppo lunghi. È necessario chiarire innanzitutto dove vi sia la maggiore concentrazione di iscrizioni irregolari». Per poi concentrarsi sulla ricerca delle motivazioni di un gesto che «apparentemente è un vantaggio per le famiglie ma che invece penalizza i ragazzi e le scuole». Già, perché i bambini nati dopo il 28 febbraio non solo non vengono inseriti negli elenchi scolastici e dunque di loro non esiste alcuna traccia ufficiale, ma non sono neanche coperti da polizza assicurativa. «Solo il rispetto delle regole può creare vantaggi per tutti» taglia corto Martino che, intanto, si è già detto pronto a creare un tavolo di discussione con tutti i dirigenti scolastici: «Non appena avrò a disposizione i dati ufficiali - assicura l´assessore - chiamerò a raccolta i diretti interessati. Per trovare rimedio a questa questione nel più breve tempo possibile non possiamo che stabilire insieme con loro le modalità di intervento più efficaci». La soluzione di un problema nato in realtà già due anni fa (nei primi tempi, cioè, della sperimentazione della riforma della scuola) sta nella possibilità della collaborazione tra tutti i protagonisti della vicenda anche se, precisa Pasquale Martino, «con ogni probabilità il fenomeno va inserito in un quadro ben più complesso». Il riferimento è alla scarsa presenza di asili nido comunali: a Bari sono solo quattro. «Troppo pochi - commenta l´assessore - per rispondere alle esigenze di una popolazione che, da questo punto di vista, ha sempre più bisogno di sostegno. Se le famiglie non riescono a trovare posti liberi negli asili, sia comunali che privati, con ogni probabilità tenteranno di ottenere l´inserimento delle scuole materne». Che evidentemente, alla luce dei dati forniti dalla Cgil, difficilmente negano il posto in aula.
Stando a quanto rivelato dal sindacato (che domani alle 16 organizza alla scuola "Michelangelo" di via Fanelli un´assemblea pubblica su un altro spinoso problema, quello dei docenti precari) ai 1500 alunni-fantasma si devono aggiungere altre 3500 iscrizioni in qualche modo irregolari: si tratta di alunni anticipatari iscritti senza che sia stata siglata una intesa tra la direzione scolastica regionale e i singoli Comuni, come prevede invece la legge di riforma Moratti. E non solo. I cambiamenti introdotti dalla riforma e la confusione della sperimentazione non hanno fatto altro che incentivare il fenomeno degli abusivi. In Puglia, nel 2002, solo tredici istituti (definiti appunto "di sperimentazione") ebbero l'autorizzazione per accogliere bambini più piccoli, ma in realtà molti lasciavano che in aula entrassero anche i nati in marzo o in aprile. Le segnalazioni, allora come all'inizio dello scorso anno scolastico, non mancarono ma di fatto la situazione rimase immutata. «Ora invece siamo pronti a fare invertire la tendenza - promette Pasquale Martino - il Comune di Bari e l´assessorato alla Pubblica istruzione hanno come priorità la realizzazione di altri asili nido pubblici. Vogliamo creare strutture di eccellenza in grado di porsi come punto di riferimento per tutte le famiglie che non possono assicurare ai più piccoli la presenza continua di almeno uno dei due genitori». |