IL CASO Tagli ai prof di sostegno e per i disabili è allarme
In tutta la regione gli allievi con handicap
sono 12.414 cioè l´1,8 per cento della popolazione scolastica mentre i
docenti sono 7304 di Anna Grittani, da la Repubblica del 9/10/2004
Sono tornati a scuola e non li hanno più visti. Non c´erano più gli insegnanti di sostegno dell'anno precedente. Sostituiti, a causa delle nuove regole di reclutamento. Gli alunni disabili non hanno capito il perché, ma hanno reagito come sanno loro. Marco, bimbo down di nove anni, ha urlato con quanto fiato aveva, si è disteso per terra e non si è mosso da lì. Fabio, 19 anni, con un ritardo psicofisico, non ha parlato, ci ha pensato sua madre Raffaella: «Ritiro mio figlio da scuola». Due situazioni analoghe in due diversi comuni della provincia barese, emblemi di un problema di massa, se si pensa che gli alunni disabili in Puglia sono 12.414 e gli insegnanti 7304, rispettivamente l´1,8 per cento dell'intera popolazione scolastica e l´11,8 dell´intero corpo docente. Docenti che, tra l´altro, non aumenteranno perché la direzione scolastica regionale per quest'anno non ne chiederà altri. Gli insegnanti di sostegno sono cambiati in ogni ordine di scuola per via delle nuove regole. Nelle elementari sono approdati i maestri con la laurea abilitante che da sola vale 30 punti. Alla secondaria, il corso di 800 ore con titolo abilitante valido solo per medie o solo per superiori, in alcuni Csa (ex provveditorati) della Puglia, è stato esteso a tutti e due gli ordini di scuola, così i neoabilitati sono riusciti a superare con i titoli il servizio dei colleghi e a piazzarsi ai loro posti. Dunque la continuità didattica è volata via, cancellata come le vecchie regole sui punteggi. Per i disabili è stato un disastro. «Marco ? racconta la madre Caterina ? quando ha visto che non c´era più la sua maestra, ha avuto una regressione terribile. È tornato a fare la pipì a letto e a dormire con me». Caterina che ha solo 28 anni ed è mamma da nove, non si è data per vinta e l´ha spuntata, riuscendo a far riconfermare la stessa docente degli anni scorsi. Casi eccezionali, tuttavia, e Caterina lo sa bene. «Anche se scuole e Csa si prodigano, ci sono delle leggi da rispettare, quelle imposte dall'alto». Caterina non ha mandato giù un paio di cose che conosce bene: il taglio in Puglia di 71 posti di sostegno, la variazione delle regole che ha finito per privilegiare i titoli all'esperienza. «Vorrei incontrare il ministro Moratti per spiegarle cosa prova la mamma di un bimbo down che ha visto suo figlio imparare a leggere e a scrivere e poi se lo ritrova di punto in bianco col pannolino». Lo sfogo della mamma di Marco, non è una novità per Raffaela, che ha difeso con le unghie i diritti di suo figlio fino a vincere. Fabio 19 anni, era destinato a cambiare insegnante in terza superiore, dopo che aveva imparato, a dispetto del suo ritardo psico-fisico, a socializzare con la classe e persino a navigare su internet. Così ha minacciato di ritirarlo da scuola. Oggi spiega: «Un´insegnante nuova avrebbe annullato gli sforzi di anni. Consiglio a tutte le mamme di non mollare: la continuità didattica è un diritto». |