Piano di Palazzo Chigi: stop agli aumenti nel
2005. Statali bloccati per coprire l'Irpef . Spunta il rinvio dei contratti. Ma c'è anche l'ipotesi ticket
Una task force valuterà tutte le ipotesi. Il
premier invita i ministri a risparmiare di Roberto Petrini da la Repubblica del 19/11/2004
ROMA - Blocco del contratto degli statali per il biennio 2004-2005, possibile chiusura di tre finestre pensionistiche per il prossimo anno ed, eventualmente, reintroduzione eventuale del ticket sui farmaci su tutto il territorio nazionale. E' questo il menu delle coperture, allestito dai tecnici di Palazzo Chigi, che ha portato Silvio Berlusconi a giocare l´ultima carta per ridurre l'Irpef a partire dal 1° gennaio del 2005. Il progetto sul versante dei tagli torna alla versione originaria con qualche variante: 5 miliardi di Irpef, 1-1,5 di Irap. Tre aliquote (23, 33 e 39 più una del 42% sopra gli 80 mila euro) e riduzione dell'Irap concentrata sugli sconti per i neo assunti al Sud e la ricerca. Un piano ad alto rischio sociale, quello che passa per il rinvio dei contratti, che tuttavia troverebbe compatibilità economiche, anche se lascia il ministro Siniscalco piuttosto scettico. Il contratto di 3 milioni di statali è scaduto dal dicembre del 2003: la categoria chiede aumenti dell'8% ma in Finanziaria gli incrementi salariali sono limitati al 3,7. Il compromesso, di cui si è più volte parlato, porterebbe gli aumenti al 5,1%, grazie anche ad un rafforzamento del turn over. Dato che ogni punto percentuale di aumento costa allo Stato 1,4 miliardi la cifra che il governo recupererebbe sarebbe di circa 7 miliardi, che al netto delle tasse diventano circa 5 miliardi. In cambio del rinvio, il governo conterebbe di mettere sul piatto un aumento del potere d'acquisto in busta-paga fin dal prossimo gennaio. Contraria alla strada del blocco e delle pensioni anche la destra sociale di An e ieri il ministro delle Politiche agricole Gianni Alemanno si è opposto. «Non è la strada giusta», ha detto. Ne parlerà la task force di tecnici e politici della maggioranza che si è deciso ieri di costituire per valutare tutte le ipotesi. L´altra misura in mano a Palazzo Chigi, e sulla quale si sono levate le maggiori critiche, è quella del blocco delle finestre di uscita pensionistica per il 2005. Delle quattro ne rimarrebbe una sola e i risparmi ammonterebbero a circa 1,5 miliardi. Si arriverebbe così a circa 6-6,5 miliardi che sarebbero sufficienti per la manovra fiscale: se fosse necessaria qualche risorsa in più il governo non esiterebbe a metter mano ai ticket farmaceutici. Oggi sono presenti in 10 regioni su 21 e la loro estensione sull'intero territorio nazionale fornirebbe 600 milioni di euro. Se questo è il piano-base delle coperture, Berlusconi (che ieri ha ricevuto alcuni ministri di spesa per invitarli a risparmiare il più possibile) sarebbe pronto a contare anche su un'altra carta: a dare maggiori risorse di copertura per gli anni seguenti potrebbe essere la decisione della Ue, nel prossimo marzo, di consentire agli stati membri di sfondare i parametri di Maastricht per le spese per investimenti e militari. Un'ipotesi che ieri hanno in qualche modo cavalcato i ministri Calderoli e Marzano. Nel frattempo, come propone An per mitigare gli effetti dei tagli al pubblico impiego, gli sgravi potrebbero essere «congelati» per essere versati in unica soluzione nel 2006. |