L’INTERVISTA

Vertecchi: «Quindici materie sono troppe

Meglio studiare meno cose ma in profondità» .

di A. Ser. , da Il Messaggero del 22/11/2004

 

ROMA - Professore, per il liceo tecnologico si prevedono 15 materie al primo biennio. Sono troppe o poche?

«Assolutamente troppe. Perché le materie si trasformino in conoscenza devono essere interiorizzate, altrimenti le esperienze di apprendimento restano superficiali e non rimane nulla». Risponde il pedagogista Benedetto Vertecchi, ordinario di Scienze dell’Educazione all’università “Roma Tre”.

Vuol dire che non è produttivo studiare troppe materie?

«Una “spolverata” di tutto non serve. Lo spezzettamento, la frantumazione del sapere è un fatto molto negativo. Occorre contenere il numero degli insegnamenti. Meglio studiare meno cose, ma in profondità. Solo le esperienze solide si trasformano in cultura».

Allora, stiamo perdendo l’occasione di ridurre il numero delle discipline

«Proprio così. Da anni si diceva che nei tecnici e nei professionali c’erano troppe materie e che questo crea soltanto dispersione».

La riforma prevede la costituzione di due canali formativi. Uno per l’istruzione scolastica l’altro per la formazione professionale, quest’ultima verrebbe utilizzata anche per assolvere l’obbligo scolastico. Che cosa ne pensa?

«E’ una scelta antistorica e classista. Così si torna all’Italia degli Anni ’50, con la differenza che sono cambiate le condizioni economiche e sociali. Costringere alla scelta precoce, di fatto per molti equivale all’espulsione dal sistema scolastico. E questo non può che essere negativo».

Molti ragazzi lascerebbero troppo presto i banchi di scuola per andare a lavorare?

«Appunto, come negli Anni ’50. Ma allora solo un decimo dei ragazzi passava dalla elementare alla media».