"Puniti" i quattro del Parini.

Quindici giorni di sospensione.

La decisione presa dopo cinque ore di consiglio di classe.

Il preside: "Inutile allontanarli, non c'è alcuna ragione".

da la Repubblica del 10 novembre 2004

 

MILANO - Ha prevalso la linea morbida, hanno vinto gli appelli al perdono, i docenti si sono lasciati convincere che la scuola deve soprattutto rieducare e non reprimere. Gli studenti del Parini responsabili di aver provocato l'allagamento della scuola per saltare un compito in classe non saranno quindi espulsi. Dovranno scontare 15 giorni di sospensione, poi potranno tornare in classe.

Si è chiusa in serata una vicenda che ha provocato non poche polemiche nel mondo della scuola. Ma ci sono volute cinque ore di discussione per mettere d'accordo tutti, docenti, rappresentanti di genitori e studenti, per decidere come archiviarla. Il consiglio della classe frequentata dai 4 studenti ha stabilito la punizione.

Anche se non è stata ancora ufficializzata (devono prima essere stilati i verbali della riunione), la pena è quella della sospensione, quasi sicuramente 15 giorni, il massimo previsto dal regolamento scolastico. "E' la decisione che ci aspettavamo e anche la più giusta: io sono soddisfatto - ha detto il preside Carlo Arrigo Pedretti, uscendo dal liceo dopo le 5 ore di consiglio di classe - E' stato applicato il principio secondo cui la scuola deve rieducare e sono sicuro che dopo un periodo di recupero questi ragazzi potranno essere riaccolti e reinseriti nella comunità scolastica con molta tranquillità".

Quindi potranno tornare al Parini, se lo vorranno, i quattro sedicenni, tre ragazze e un ragazzo, della I E, che la notte tra il 16 e il 17 ottobre scorso, entrarono nella scuola, sigillarono lavandini, scarichi, e, dopo aver aperto tutti i rubinetti, bloccarono le porte.


L'acqua, lasciata libera di fluire per 48 ore, si era infiltrata nel pavimento, aveva danneggiato intonaci, soffitti. Il lunedì mattina la scuola era inagibile. Chiusura per 10 giorni, quindi doppi turni per consentire ai 700 alunni di riprendere le lezioni utilizzando le 19 aule non allagate. I quattro avevano confessato pochi giorni dopo la loro bravata motivandola con la paura di un compito in classe di greco.

Ma oltre ai 300.000 euro di danni, l'allagamento ha provocato sconquassi ancora più gravi. Primo fra tutti la spaccatura del corpo docente: da una parte il preside e molti insegnanti disposti alla linea più morbida, dall'altra un gruppo di una trentina di docenti che non hanno mai nascosto di ritenere più opportuna una punizione esemplare come l'allontanamento per un anno dalla scuola.

"E resto del mio parere - ha detto Laura Chiappella, firmataria di una lettera al ministro della pubblica istruzione Letizia Moratti - La soluzione migliore per tutti era che questi ragazzi cambiassero scuola, non credo ci sarà molta armonia al loro ritorno". Oggi così davanti al consiglio di classe si sono confrontate le varie posizioni.

Per cinque ore, in una riunione da cui non è filtrato nulla fino alla fine, neppure a che piano fosse (ad un certo punto sono arrivati persino i carabinieri per allontanare i giornalisti assiepati sulle scalinate interne della scuola), si è giunti alla conclusione forse più equilibrata.

Accompagnati dai genitori, i quattro ragazzini hanno mostrato tutto il loro pentimento. Hanno assunto un'aria bastonata, dagli occhi è spuntata qualche lacrima, hanno ripetuto di essere pronti a qualunque cosa per non essere estromessi dal loro mondo. Gli insegnanti hanno concesso loro questa opportunità.
Ma, se torneranno al Parini, li attende un giudizio molto più severo, quello dei compagni di scuola."