SCIOPERO
Incrociano le braccia insegnanti, bidelli e
personale amministrativo. Contratti e tagli, oggi si ferma la scuola . di r. r. da Il Giorno del 15/11/2004
ROMA — Scuole chiuse oggi in tutta Italia per lo sciopero di insegnanti, bidelli e personale amministrativo proclamato dai sindacati del settore per il rinnovo dei contratti di lavoro e contro la riforma Moratti e i tagli della Finanziaria. A indire la protesta, che oltre all’astensione dal lavoro nelle scuole di ogni ordine e grado prevede una manifestazione nazionale nella Capitale, è stato uno schieramento molto ampio di sigle sindacali che va da Cgil-Cisl-Uil di categoria ai Cobas, alla Gilda, all’Ugl. Lo Snals resta fuori dal coro, ma non per questo risparmia critiche alle politiche scolastiche del governo, tanto è vero che ha già annunciato una manifestazione per fine mese (29 novembre). I sindacati non saranno soli nella loro battaglia: hanno infatti dato loro pieno appoggio gli studenti dell’Uds (Unione degli studenti), i Cip (Comitati di insegnanti precari), i Coordinamenti di genitori e insegnanti e le forze dell’opposizione. Tanti i parlamentari che domani sfileranno per le vie di Roma, e con loro scenderanno in piazza anche i segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Epifani, Pezzotta e Angeletti, che sempre oggi si riuniranno per affrontare proprio il nodo del rinnovo del pubblico impiego. La protesta, che è stata preceduta da un lungo percorso di mobilitazione caratterizzato da 4.000 assemblee, scioperi regionali a scacchiera e una giornata di mobilitazione nazionale articolata con iniziative locali, già nei giorni scorsi si preannunciava massiccia, sia sul fronte delle astensioni dal lavoro (si ipotizzano adesioni vicine al 70-80%) sia per il numero delle persone che sfileranno per le vie della capitale, ma ora, alla luce delle recentissime notizie sulla Finanziaria, trova nuovo vigore. Secondo indiscrezioni, il ministero dell’Economia, nell’ambito della Finanziaria, avrebbe intenzione di tagliare gli attuali organici della scuola del 2%, una percentuale che si traduce in una riduzione che oscilla tra le 14.000 e le 20.000 unità. Il ministro Moratti (nella foto a sinistra) ha fatto sapere di non essere stata informata di nulla del genere, ma le sue parole non bastano certo a rasserenare gli animi. Come non bastano le prese di posizione di An, che si è dichiarata contraria al ventilato taglio. I cortei, alimentati da persone che arriveranno da tutta Italia (sono stati organizzati diversi treni e centinaia di pullman speciali) saranno due, dal momento che i sindacati, pur avendo fatto convergere in un’unica data i diversi scioperi, non sono riusciti a concordare una sola sfilata. Un corteo partirà da piazza della Repubblica per approdare nei pressi di piazza Venezia (è quello dei Cobas, che organizzeranno anche un sit-in sotto il ministero dell’Istruzione), l’altro si radunerà alla Bocca della Verità per raggiungere piazza Navona. |