Gli insegnanti chiedono l’allontanamento per un anno dei ragazzi sotto accusa. Contrario il preside

«Parini, il ministro si pronunci sulle espulsioni»

Milano, 22 prof del liceo allagato scrivono alla Moratti:
«Pochi 15 giorni di sospensione per i vandali»

di Annachiara Sacchi da Il Corriere della Sera del 4 Novembre 2004

 

MILANO - Si possono espellere i vandali del Parini? O non è possibile superare i quindici giorni di sospensione? Sono ventidue professori del liceo classico milanese a chiederlo. In una lettera inviata al ministro Letizia Moratti. A quasi tre settimane dall’allagamento della scuola, provocato da quattro studenti che volevano evitare il compito in classe di greco, si continua a discutere di punizioni e legalità. Ventidue insegnanti - «ma siamo molti di più» - hanno scritto al ministro dell’Istruzione chiedendole di chiarire l’interpretazione dello Statuto degli studenti e delle studentesse. Perché è quello il nodo del problema: tra le righe dell’articolo 4 (ai commi 7 e 8 della voce Disciplina ) si dovrà decidere quale punizione dare ai ragazzi.

«Il testo dello Statuto - spiega Laura Chiappella, docente di storia e filosofia e ideatore della lettera - è di difficile interpretazione. Chiediamo al ministro di chiarire se, in presenza di reato, la scuola possa decidere che sia meglio, per gli studenti implicati, un allontanamento per tutto l’anno».

Si dividono, dunque, i 65 professori del liceo classico Parini. Da una parte, quelli orientati ad accogliere i «rei confessi» dell’allagamento dopo quindici giorni di punizione. Dall’altra, i firmatari della lettera.

«Molti di noi - scrivono - vorrebbero sospendere i quattro ragazzi in modo che possano completare gli studi, almeno per quest’anno, in un’altra scuola. Questa scelta è fondata su ragioni di equità (al reato deve corrispondere una sanzione proporzionata) e su ragioni pedagogiche (le conseguenze del vandalismo sono così pesanti per tutta la comunità scolastica da rendere fortemente problematico il ristabilimento di un clima di serenità)».

La decisione sarà presa martedì 9 novembre, quando si riunirà il consiglio di classe e saranno convocati i quattro responsabili dell’allagamento da 330 mila euro di danni.
«Ma noi - continuano i professori "pro espulsione" - chiediamo una posizione ufficiale al ministero. Solo così il consiglio di classe potrà prendere una decisione senza ambiguità. Sia chiaro, quello che ci interessa è garantire ai ragazzi il diritto allo studio».

È contrario all’espulsione dei vandali il preside del liceo, Carlo Pedretti. «La questione - dice - è complessa. Mi sono consultato anche con il provveditore milanese, Antonio Zenga. In questi casi, si applica il comma 7 dell’articolo 4 (Il temporaneo allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto solo in caso di gravi o reiterate infrazioni disciplinari, per periodi non superiori ai quindici giorni). E i ragazzi sono innocenti finché non viene emessa una sentenza di condanna. Resta, quindi, la sospensione di quindici giorni. Questo è lo spirito della Statuto del ’98. Insomma, non posso rinchiudere i responsabili dell’allagamento nelle segrete del Parini, nonostante il parere contrario di alcuni miei docenti».