SCUOLA: CENTOMILA IN PIAZZA
CONTRO RIFORMA E TAGLI FINANZIARIA.
dall'ANSA del 15/11/2004
20:04
ROMA - ''Adesso basta!'': due parole
sintetizzano il messaggio che oggi il mondo della scuola ha mandato al
Governo. Basta con i tagli al personale, basta con la riduzione
dell'offerta formativa, basta con gli investimenti ridotti al
lumicino, basta con i diritti calpestati, basta con i contratti
scaduti da mesi e non rinnovati.
Per gridare forte tutti questi 'basta' decine di migliaia di
insegnanti, maestri, presidi, bidelli, studenti hanno svuotato le aule
e riempito le strade della Capitale, nonostante la pioggia. Sono
arrivati di buon'ora con treni speciali e pullman da tutta Italia:
dalla Lombardia, dal Piemonte, dal Veneto, dalla Basilicata, dalla
Sicilia. Hanno fischiato a pieni polmoni quando sono passati sotto
palazzo Vidoni (sede del dipartimento della Funzione pubblica) e
celebrato, bare in spalla, la morte dell'istruzione pubblica. Migliaia
gli studenti che sono scesi in piazza (e lo rifaranno dopodomani in
occasione della giornata di mobilitazione studentesca mondiale) per
chiedere l'abrogazione della riforma Moratti ''che abbassa l'obbligo
scolastico e di fatto reintroduce l'avviamento professionale''.
Due i cortei che hanno bloccato il centro cittadino: uno organizzato
dai Cobas, partiti da piazza della Repubblica per raggiungere piazza
Venezia, l'altro preparato dai sindacati confederali assieme alle
altre sigle sindacali. Fuori dal coro lo Snals, il piu' grande
sindacato autonomo del settore, che pur condividendo gran parte delle
contestazioni (in particolare quelle rivolte alla Finanziaria) ha
preferito rimandare a fine novembre la sua iniziativa di protesta.
''Centomila in piazza'' hanno esultato i sindacati. ''Ne abbiamo
portati in piazza piu' noi dei confederali che hanno piu' apparati e
piu' soldi'' ha dichiarato un soddisfatto Bernocchi (leader dei Cobas)
smentito da Cgil, Cisl e Uil che hanno rivendicato il primato. Nessun
dato fornito dalla Questura. Guerra di cifre - e anche qui nessuna
novita' - anche sulle adesioni allo sciopero: 36% secondo il ministero
dell'Istruzione, 70% per i sindacati confederali, oltre l'80% a parere
dei Cobas.
''La scuola pubblica resiste'', ''Difendiamo il futuro della scuola
pubblica'', ''Santa Letizia Moratti che libero' l'Italia dalla
cultura, dall'istruzione, dalla scuola e dal lavoro'' recitavano i
cartelli sventolati dai manifestanti e mentre due insegnanti
travestiti da bicchieri simboleggiavano Berlusconi e Moratti che ''la
scuola se la son bevuta'' un santino di S.Precario Martire ricordava a
tutti le centinaia di docenti in attesa, da anni, di un'assuzione e di
un futuro certo. Non sono mancati intermezzi musicali con le
immancabili note di 'Bella ciao' e la rivisitazione in chiave ironica
di note canzoni popolari, ma stavolta la sostanza ha avuto il
sopravvento sul 'colore' a dimostrare che il livello di preoccupazione
e' tale da lasciare poco spazio a momenti ludici.
Un inaspettato Fassino (la sua presenza non era stata annunciata),
dopo un bagno di folla con foto di rito e autografi sulle bandiere
della Cgil sventolate dai militanti, ha puntato l'indice contro la
Finanziaria 2005 che ''non prevede una lira per il Sud, una lira per
le infrastrutture e taglia invece la scuola''. ''Siamo di fronte a un
Governo che si comporta in modo indecente, confuso e pasticciato'' ha
aggiunto il Presidente del Pdci Armando Cossutta. Sulla stessa linea i
commenti di tutti i parlamentari dell'opposizione presenti che hanno
intrecciato le critiche alla riforma Moratti con quelle alla
Finanziaria. Le notizie trapelate alla vigilia della protesta su un
possibile taglio del 2% agli attuali organici hanno pesato non poco
sul clima della giornata.
Indignatissimi i big delle confederazioni. ''Questa scellerata ipotesi
di tagli al corpo docente - ha detto Pezzotta, segretario generale
della Cisl - vorrebbe dire un colpo mortale alla scuola''. Per Epifani
questo Governo ''e' chiuso in una torre d'avorio e non rappresenta il
cambiamento di cui c'e' bisogno''. ''Se c'e' un futuro dal tagliare -
ha tuonato il leader della Uil Luigi Angeletti dal palco di Piazza
Navona che ha ospitato i comizi conclusivi preceduti da interventi di
genitori e insegnanti - e' quello del Governo, non certo quello della
scuola. L'Italia non sara' mai competitiva con bassi salari e
lavoratori precari, ma potra' diventarlo se ci saranno milioni di
persone con maggiori conoscenze''.
E giocando d'anticipo, il segretario generale della Flc-Cgil Enrico
Panini ha avvisato: ''La Moratti non ci risponda stasera dai Tg che
tutto e' a posto e che lei discute con noi a ogni pie' sospinto''. Il
ministro dell'Istruzione per ora da Tokyo, dove e' impegnata in
incontri per la cooperazione scientifica e tecnologica, tace.