Pochi tagli e tante spese

 Secondo la relazione della Corte dei conti la riduzione di posti non ha coperto gli incrementi retributivi. I pagamenti nel 2003 sono aumentati del 13,6% rispetto al 2002. In crescita anche assunti e precari.

 di Luigi Illiano da Il Sole 24 Ore del 23 luglio 2004

 

La riduzione dei posti nella scuola non ha coperto le spese per gli aumenti contrattuali.

Il rilievo arriva direttamente dalla Corte dei conti: la relazione sul rendiconto generale dello Stato, per l'esercizio finanziario 2003, bacchetta il ministero dell'Istruzione riscontrando anche «ricorrenti fenomeni di eccedenze di pagamento». Inoltre, i magistrati contabili puntano il dito contro la «scarsa affidabilità nelle previsioni di bilancio e nell'approntamento delle necessarie disponibilità finanziarie per fronteggiare situazioni comunque prevedibili».

Finisce sotto accusa anche l'efficienza del sistema informativo del Miur. In generale, le risorse assegnate al viale Trastevere nel 2003 hanno raggiunto 50.910 milioni di euro, registrando un incremento del 6,9% sul 2002; i pagamenti risultano aumentati del 12,72 per cento e sono stati 53.696 milioni di euro.

Nel dettaglio i punti critici individuati dalla Corte dei conti. Eccedenze. La relazione ha riscontrato eccedenze di pagamento su diversi capitoli di spesa, riguardanti oneri di personale. In sintesi, per l'area istruzione la crescita delle previsioni definitive rispetto al 2002 è del 7,6 per cento; i pagamenti sono aumentati del 13,6 per cento; le economie di spesa risultano diminuite del 182 per cento.

Riduzione posti. «L'obiettivo posto dalla legge finanziaria per il 2002 di riduzione di posti dell'organico di fatto non è stato interamente conseguito e non vi è quindi stata la prevista riduzione di spesa», è scritto nel documento. Inoltre, le stesse eccedenze riscontrate per il 2003 rendono difficile rilevare gli effetti contabili delle riduzioni di organico. Nel 2003, rilevano ancora i magistrati contabili, è aumentato il numero complessivo del personale a tempo determinato, con un aumento del precariato «a seguito dei ritardi nelle immissioni in ruolo».

Spese non (del tutto) coperte. Secondo la Corte dei Conti «la situazione conferma la scarsa affidabilità di forme di copertura di spesa di oneri contrattuali, come quelle relative al comparto della scuola per il quadriennio 2002/2005, connesse a economie di spesa conseguenti a pressoché improbabili riduzioni di posti di docenti». Un'inaffidabilità che, sempre i giudici contabili, dovrebbe indurre ad abbandonare la previsione di forme di copertura finanziaria basata su riduzione di posti di personale supplente e a rivedere i meccanismi che ne consentono la determinazione. Un monito per Governo e Parlamento.

Valutazione. La mancanza di un sistema di valutazione che consenta di misurare gli aspetti qualitativi è una mancanza della scuola italiana, è scritto ancora nella relazione. «L'adozione di sistemi di valutazione del prodotto scolastico è connessa all'accresciuta attenzione all'efficienza degli investimenti e all'aggiornamento dei programmi di insegnamento», si legge ancora nella relazione.

Sistema informativo. Nel mirino della Corte dei conti anche il sistema informativo del Miur bollato come «già obsoleto» a seguito delle vicende contrattuali non ancora definite «con negativi riflessi anche in termini di oneri finanziari aggiuntivi».