Nuove forme di reclutamento

 Fondata la paura dei precari?

  da Tuttoscuola del 23 luglio 2004

 

La previsione di modifica delle forme di reclutamento degli insegnanti, prevista dalla bozza ministeriale di decreto legislativo di attuazione dell’articolo 5 della legge delega di riforma, sta seminando il panico tra gli iscritti in graduatoria che temono riduzione di posti e allungamento dei tempi per la loro immissione in ruolo.
Attualmente la metà dei posti disponibili e vacanti viene assegnata ai precari iscritti nelle graduatorie permanenti; l’altra metà va agli iscritti delle graduatorie di merito dei concorsi.

La bozza del decreto sulle nuove forme di reclutamento conferma il 50% per gli iscritti alle graduatorie permanenti, mentre il restante 50% verrebbe suddiviso tra i docenti dei concorsi e di quelli a chiamata diretta. Le graduatorie permanenti andranno ad esaurimento.

Gli attuali iscritti in graduatoria permanente non hanno quindi di che preoccuparsi, perché tutto resta, per loro, come prima. Il vero problema è piuttosto il tempo incredibile per arrivare al ruolo.

Quest’anno saranno 6.250 i posti per i docenti precari iscritti nelle permanenti.

Nell’anno scolastico 2003-2004 le persone iscritte nelle diverse graduatorie permanenti erano circa 480 mila. Con i nuovi aggiornamenti per il 2004-2005 si dovrebbe arrivare a non meno di 500 mila docenti iscritti nelle diverse graduatorie permanenti dalla scuola dell’infanzia a alle superiori.

Se le immissioni in ruolo dovessero procedere non sulla base di un programma pluriennale di assunzioni, ma con il contagocce, si può prevedere che le graduatorie permanenti, se non verranno ulteriormente incrementate negli anni con nuove iscrizioni, potranno essere esaurite - a questo ritmo (5-6 mila all’anno) - in 80-100 anni.

Un aiuto naturale all’esaurimento delle graduatorie, paradossalmente, potrà però venire - da parte dei docenti iscritti - dal raggiungimento dei limiti di età per continuare a lavorare (65 anni). In tal caso, in 20 anni al massimo, tra le poche immissioni in ruolo e i tanti pensionamenti le graduatorie permanenti potrebbero essere finalmente esaurite.