Secondo ciclo

Sussurri e grida sulla riforma.

 da TuttoscuolaNews N. 177, 13 dicembre 2004

 

15 licei, anzi 17, anzi 20. E perchè non 22? Nell'ultima settimana le voci e controvoci (proteste, contestazioni preventive) sul nuovo assetto del secondo ciclo hanno preso tonalità bergmaniane, in una dialettica di anticipazioni più o meno fondate (risulta che i testi siano tuttora allo stato di bozze provvisorie) e di commenti più o meno aspri sulle stesse anticipazioni. Non, quindi, su notizie certe: col rischio di ingaggiare confronti e polemiche su un terreno tuttora franoso e insicuro.

Insomma il cantiere è aperto, e in particolare non risulta risolto il problema della coerenza interna e della pari dignità dei percorsi all'interno del secondo ciclo, con riferimento al rapporto tra area di competenza statale (licei) e area di competenza regionale (istruzione e formazione professionale). Le voci riguardanti il "passaggio" dei
soli attuali istituti professionali alle Regioni (e forse neanche tutti) hanno giustificato le aspettative degli istituti tecnici di trovare riparo in massa sotto il tetto della licealità, con conseguente moltiplicazione degli indirizzi e spaccatura verticale tra i due sistemi.

Lo stesso Giuseppe Bertagna, che pur qualcosa dovrebbe saperne nella sua qualità di padre putativo della riforma, ha dichiarato a un importante quotidiano romano che "se questo testo fosse vero, ed io non lo so, si scardina uno dei principi della riforma: un sistema unico con due sottosistemi che dialogano e interagiscono tra loro".