Lauree brevissime in 18 ore

con crediti di cioccolato.

Iniziativa provocatoria all'università Cà Foscari di Venezia, contro l’attuale stato della didattica e della riforma Moratti. Luigi Riggiu, preside di Facoltà di Lettere e Filosofia, ha consegnato 312 «lauree brevissime in 18 ore» conquistate da altrettanti studenti con crediti di cioccolato, biscotti e salatini.

da La Gazzetta del Mezzogiorno del 18 dicembre 2004

 

VENEZIA - Sono state ben 312 le «lauree brevissime in 18 ore» conquistate da altrettanti studenti con crediti di cioccolato, biscotti e salatini e consegnate all’università Cà Foscari di Venezia a conclusione di una iniziativa dichiaratamente provocatoria nei confronti dell’attuale stato della didattica e della riforma Moratti.

Un’iniziativa organizzata dagli studenti di Lettere e Filosofia con la collaborazione di una ventina di docenti e del preside di Facoltà, Luigi Ruggiu, che ha consegnato personalmente le lauree.

Esauriti i millecinquecento crediti di euro di cioccolato che erano stati messi a disposizione già verso la lezione delle 23 del primo dei due giorni di protesta, si è proseguito con crediti a biscotto ed a salatino. Aula «Padoan» tutta esaurita e docenti in cattedra davanti ad una folla attenta che ha seguito costantemente le lezioni fino alle otto del mattino successivo, per tutta la notte. Le tematiche spaziavano dal Pasolini politico alla letteratura femminile, dall’analisi del teatro pirandelliano alla precarizzazione del lavoro. Tre rinfreschi durante la notte, tutti auto-organizzati con squadre di addetti al caffè e al tè, corsi a fiumi assieme a salatini e panettoni, storia e letteratura, arte e musica, cinema e teatro, etnomusicologia e sociologia.

Picchi di presenze anche di 400 studenti, con un record nazionale, come hanno sottolineato ironicamente gli organizzatori: «otto studenti non ancora maggiorenni sono riusciti a laurearsi totalizzando i dodici crediti richiesti (un credito di cioccolato ogni lezione). Gli studenti ora chiedono con decisione - aggiungono - di poter consegnare personalmente al ministro Moratti le lauree ottenute per ottenere delucidazioni in proposito e sul futuro dell’Università».

Le lauree brevi ottenute, concludono gli organizzatori, criticando «l’eccessiva frammentazione e concentrazione della didattica in moduli che impediscono una vera trasmissione del sapere», prevedono «la possibilità di un lavoro precario o la disoccupazione».