Riforma dei licei, Caserta guida la protesta.

Reso noto lo schema del decreto legislativo definito dal ministero dell’Istruzione

che configura i nuovi assetti e i modelli organizzativi

della scuola secondaria superiore e già insorgono sindacati e operatori scolastici.

 

  di Diamante Marotta, da il Mattino di Caserta del 2/12/2004

 

A livello generale è previsto un ridimensionamento delle materie tecniche con una riduzione consistente del monte ore di indirizzo e le attività di laboratorio in «compresenza» con la scomparsa degli insegnanti tecnico pratici (Itp). «Assolutamente preoccupante la drastica riduzione degli insegnamenti da svolgersi in laboratorio - dichiara Gianni Spalice, insegnante tecnico pratico di Informatica - che vedono la compresenza di insegnante teorico e insegnate tecnico pratico. Ciò comporterà la soppressione di tanti posti di lavoro con una incidenza negativa sull’impatto pedagogico-didattico-organizzativo poiché nelle attività di laboratorio risulta particolarmente gravoso per un solo docente la gestione di 30 alunni». La bozza elaborata dai tecnici del Miur prevede anche che gli istituti professionali saranno trasferiti alle competenze della Regione.

Per il liceo scientifico, invece, ci saranno meno ore dedicate al latino e allo studio dell’inglese per far posto alla seconda lingua straniera, mentre per i classici diminuiscono le ore di italiano e latino al biennio. Preoccupazioni ci sono anche sulla tenuta del profilo unitario e nazionale dell’intero sistema del secondo ciclo e sulla mancanza di garanzie per la pari dignità dei due sistemi liceale e di istruzione e formazione professionale. «Confermo il giudizio negativo - sottolinea il segretario provinciale della Cisl scuola, Vincenzo Brancaccio - su una riforma che cerca le risorse economiche necessarie attraverso il taglio di posti e rimane la perplessità forte rispetto ad una gestione regionale che dilaterà il divario tra regione e regione e tra Nord e Sud». I licei senza indirizzo (classico, scientifico, linguistico, scienze umane) avranno 30 ore settimanali obbligatorie alle quali vanno aggiunte 3 ore opzionali. La filosofia della riforma è stata più volte riassunta dalla stessa Moratti. «I ragazzi che usciranno dai licei e quelli che usciranno dagli istituti professionali dovranno avere le stesse competenze di base». La riforma, ancora allo studio per quanto riguarda le norme attuative, dovrebbe entrare a regime completo nel 2006, con scuole che comunque avvieranno la sperimentazione su tutto il territorio nazionale.