La scuola in graduatoria

 

  da Il Sole 24 Ore di sabato 28 Agosto 2004

 

Le scuole italiane partiranno serenamente anche quest’anno? Secondo il ministro Letizia Moratti con i l5mila nuovi assunti negli organici scolastici, ce la faranno. Secondo diversi sindacalisti ci saranno, invece, molti casi di disordine. Anche se poi solo a Palermo e Catania — a sentire gli stessi sindacalisti — vi sarebbero situazioni di grave difficoltà.

Dunque, la gestione morattiana dovrebbe ripetere anche quest’anno il piccolo miracolo di un avvio regolare dell’anno. Ma comunque lo farà tra ricorsi e vertenze. E l’area della protesta sarà più ampia dell’anno scorso.

D’altra parte la contraddizione centrale, che rende difficile l’attribuzione in tempi rapidi degli incarichi, è determinata dal sistema delle graduatorie: e questo sistema poggia su una contraddizione che gli stessi sindacati non sono in grado di risolvere. Da una parte si è partiti con la convinzione che il nuovo sistema di reclutamento degli insegnanti dovesse poggiare sui corsi biennali di formazione postuniversitaria impostati dal ministro del Centro-sinistra Luigi Berlinguer, dall’altra si è fatta sentire la pressione dei cosiddetti precari, cioè di chi per lunghi anni ha svolto funzione di supplenza alla carenza di insegnanti di ruolo.

Anche in questo caso si è riprodotto il tradizionale dilemma che incombe sul nostro sistema scolastico: tra scelte di modernizzazione e scelte di ammortizzazione sociale. E come spesso avviene astrattamente ci si è orientati sul primo obiettivo, mentre concretamente si è percorso il secondo.

Non è una questione solo italiana, Anche in Francia, Gran Bretagna, negli Stati Uniti, i sindacati degli insegnanti tendono a frenare la modernizzazione, contrastando le scelte meritocratiche e imponendo una concezione dell’autonomia scolastica come autoreferenzialità. Per certi versi il sindacalismo degli insegnanti italiani, con il suo pluralismo, è anche meno radicale di quello di altri Paesi occidentali.

Finisce, così, che solo nell’Asia che si sviluppa a ritmi incredibili, la scuola è pienamente integrata a obiettivi di sviluppo. Ed è questo contesto che rende preziosi i piccoli miracoli di Letizia Moratti."