L’odissea dei precari. Durissime accuse dei
sindacati: Graduatorie dei professori, caos senza fine.
Punteggi stravolti dagli errori del computer del
ministero.
di Maria Lombardi, da Il Messaggero del 13 agosto 2004
ROMA - C’è l’insegnante che era convinto di aver maturato 200 punti e invece se ne è visti attribuire solo 12. O il collega precario che lo scorso anno era nei primi dieci posti in graduatoria e adesso ha scoperto di essere precipitato in basso, al numero quattrocento. Come loro, tantissimi altri. Amarissime sorprese per un esercito di insegnanti precari davanti alle graduatorie provvisorie che gli uffici scolastici provinciali stanno pubblicando in questi giorni. In ballo c’è il loro futuro, sia per chi aspetta l’immissione in ruolo o un incarico di supplenza. Errori a valanga, accusano i precari, è tutto sbagliato. «Un manicomio burocratico», insorgono i sindacati. Sbagli ce ne sono, replicano al ministero della Pubblica Istruzione, ma non più degli altri anni. Falso, ribattono i sindacati, è un caos senza precedenti, mai rilevate così tante inesattezze. Eclatante il caso di Roma. Solo ieri sono stati presentati 1.350 ricorsi per i presunti ”pasticci” nelle graduatorie dei precari di terza fascia, quelli con meno anni di anzianità. Il problema dei calcoli inesatti riguarda in particolare questi insegnanti, a Roma così come nelle altre città. Dalla pubblicazione della graduatoria, hanno cinque giorni di tempo per presentare ricorso, ma non aspettano e corrono subito ai ripari. Entro il 25 agosto, tutte le nomine devono essere completate, pena il passaggio di competenze ai direttori degli istituti. Ma che sta succedendo? Qual è la ragione di un così grande pasticcio? Qualcuno mette sotto accusa il ”cervellone” del ministero della Pubblica Istruzione: i punteggi immessi correttamente dai Csa, centri dei servizi amministrativi, sarebbero stati stravolti nell’elaborazione finale fatta dal sistema informativo del ministero che non avrebbe calcolato diplomi, titoli, figli e così via. Ma da viale Trastevere negano che ci siano problemi nel sistema informativo: sono cambiati i criteri di valutazione dei precari, con le recenti decisioni del Parlamento, una rivoluzione nelle graduatorie era prevedibile. Nessun intoppo, dunque, solo ritardi e non per colpa nostra.
Le ultime modifiche nei criteri di compilazione
delle graduatorie sono state introdotte il 27 luglio scorso, con il
via libera del Parlamento all’emendamento sul tanto discusso doppio
punteggio. In pratica, il decreto-legge sulle graduatorie approvato ad
aprile stabiliva che il servizio prestato nelle scuole di montagna e
nelle isole valeva il doppio con valore retroattivo. E’ stata la
rivolta di sindacati e docenti, tanto che il governo è dovuto correre
ai ripari: il doppio punteggio va calcolato solo per il 2003-2004 e
non è retroattivo, è stato deciso alla fine di luglio. Di conseguenza
è slittata ad agosto la pubblicazione delle graduatorie. E non è stata
l’unica modifica introdotta dal decreto. Una mini-rivoluzione nel
calcolo dei punteggi che certamente avrà creato confusione. Ricominciamo da capo, chiede Massimo Di Menna, segretario generale della Uil scuola. «C’è un margine fisiologico di errori ogni anno, ma una tale quantità di sbagli non si è mai verificata. Di fronte a un siatema che ha prodotto così tanta confusione non c’è che una via d’uscita: riformulare le graduatorie provvisorie, il tempo per farlo c’è. Si ripristinerebbero così le condizioni di regolarità che adesso non ci sono». |