COMMENTO
Sono solo beghe tra insegnanti
L’avvio dell’anno scolastico sarà regolare, di Enzo Martinelli, da Il Resto del Carlino del 19/8/2004
Da quattro anni a questa parte, durante i mesi estivi, la Cgil preannuncia il caos per l’inizio dell’anno scolastico. Le nefande profezie del sindacato rosso e delle altre sigle che lo seguono, finora sono state smentite dai fatti. Il decreto emanato dal ministro Moratti qualche settimana dopo il suo insediamento a Trastevere ha garantito infatti il regolare avvio delle lezioni fin dal primo giorno di scuola dell’anno scolastico 2001/2002. La nuova normativa ha interrotto un andazzo che durava da decenni e vedeva coperti tutti i posti di insegnamento, talvolta, dopo mesi dall’inizio dell’attività didattica. La soluzione è stata abbastanza semplice: gli ex provveditorati sistemano tutto il personale di ruolo entro il 31 luglio. I precari, laddove non vengano nominati a livello provinciale, coprono i posti residui con la nomina gestita direttamente dagli istituiti scolastici. Dunque gia ora circa l’85% dei posti funzionanti per il prossimi anno risulta sistemato e le lezioni sono garantite nella stragrande maggioranza delle scuole. Per le nomine dei precari sono necessarie le graduatorie definitive provinciali degli aspirati all’insegnamento. Qui è nato un inghippo. Il Senato solo nella prima quindicina di luglio, nel convertire il decreto legge 28 maggio 2004 n° 136 ha fornito l’interpretazione autentica della legge 7 aprile 2004 n°97, modificando i criteri di valutazione del servizio prestato di docenti precari. Le graduatorie a quel punto dovevano essere rifatte sulla base dei nuovi punteggi. Soprattutto nelle sedi grandi il rifacimento delle graduatorie è difficoltoso e dà luogo a un forte contenzioso. Si tratta delle solite lotte fra gruppi di precari classificati in diverse fasce, abilitati e laureati, con titoli conseguiti per concorso, concorsi riservati, studi universitari specializzati. Una competizione all’interno della categoria ora alimentata ora strumentalizzata da dozzine di sigle sindacali confederali, autonome, di base, professionali ecc... La Confindustria ha più volte auspicato che il ministro dell’Istruzione, oltre a essere gestore di personale (1.200.000 addetti) possa essere il governatore della scuola nella quale sono riposte le attese e le speranze dei giovani. Se prevalgono le esigenze degli operatori della scuola rispetto agli interessi di chi la frequenta si perpetua un andazzo che non migliora la qualità del servizio scolastico. |