di Lalla Elefante - Cassandra
Da oltre un anno, avendone avuta
segnalazione da alcune scuole, nella conduzione delle assemblee nella mia
zona, avevo allertato i colleghi (che già mi appellavano Cassandra),
circa il rischio delle decurtazioni sulla RPD a causa delle assenze per
malattia.
Voglio ricordare che i sindacati
firmatari hanno sottoscritto l'art.23 nel CCNL del 1995 ossia quando, si
badi bene, non esisteva alcun compenso accessorio, lasciando così
prevedere la loro intenzione di introdurre compensi accessori decurtabili.
Oggi che l'Aran e il Ministero
hanno posto la parola fine sulla questione per ''la lineare e palmare chiarezza
del disposto'', i sindacati firmatari non si dichiarano d'accordo e, fingendosi
sbalorditi e indignati, impugnerebbero i provvedimenti di recupero.
Forse sarebbero più credibili
se rivedessero la loro piattaforma e la modificassero lì dove dichiarano
che l' RPD ''deve diventare lo strumento per ridurre la forbice retributiva
con gli altri paesi europei''.
Per quanto mi riguarda, dopo i
recuperi disposti (che dovrebbero essere relativi al CIA dal luglio 1999
al dicembre 2000 e all'RPD dal gennaio 2001 in poi) credo che, in occasione
della mia prossima influenza,forse eviterò di tornare a scuola dopo
4 giorni con le medicine in borsa, il naso gocciolante, la voce roca e
il petto che ancora scoppia per la tosse e per la fatica di parlare, e
soprattutto con la consapevolezza che mi ristabilirò in un tempo
più lungo di quanto ne sarebbe occorso se fossi rimasta a casa;
se le mie memorabili in-fluenze dureranno 16 giorni ne guadagneranno la
mia salute, i miei colleghi che non mi dovranno sostituire, i miei allievi
che potranno proseguire le lezioni della mia disciplina, e un povero precario
che avrà l'opportunità di lavorare per qualche giorno.