Una nota sulle RSU

 

(documento rtf)

Le elezioni per le rappresentanze sindacali unitarie nelle singole scuole hanno già evidenziato, al di là del successo dei sindacati tradizionali (soprattutto della CGIL) e di GILDA, come questa modalità di rappresentanza trasportata senza modifica alcuna dal sistema aziendale al sistema scolastico dimostri da subito tutti i limiti e le contraddizioni di una logica la quale non tiene assolutamente conto di quelle che sono le caratteristiche del mondo scolastico fatto salvo il personale di segreteria e quello ausiliario i quali più facilmente possono essere inquadrati nello schema essenzialmente impiegatizio tipico dei vari generi di aziende: nella scuola, tuttavia, personale docente e personale A.T.A. vengono considerati appartenenti alla stessa fascia di rappresentanza, per cui, in definitiva, i rappresentanti sindacali R.S.U. devono trattare i problemi inerenti i docenti come questi fossero personale addetto all'espletamento di certe pratiche, pratiche che possono essere conteggiate per valutare il rendimento di quell'impiegato: ma non solo, si verifica anche il progressivo allontanamento dall'idea di docenza come cardine imprescindibile della qualità della scuola per spostare l'attenzione ad una altra idea di scuola vista come sinergia tra addetti a mansione diversificate all'interno della medesima struttura. Non si tratta in definitiva di preoccupazioni legate esclusivamente al concetto di associazione professionale degli insegnanti, principio fondamentale di GILDA, si tratta anche di vivere il personale A.T.A. come un soggetto da considerarsi nella sua specificità: non solo gli insegnanti, infatti, perdono la loro collocazione ma anche gli altri rischiano di invischiarsi in problematiche le quali certamente non favoriranno le loro legittime aspirazioni di miglior inquadramento professionale. Questa formula di R.S.U. non è stata voluta da GILDA e ora, agli inizi di questa esperienza, ci rendiamo conto che avevamo ragione: il pastrocchio mostra sin d'ora tutte le sue contraddizioni e superficialità. Tra l'altro, a proposito di contraddizione, ne va segnalata una delle più eclatanti: mentre al personale A.T.A. è riconosciuto il lavoro a prestazione intensiva (particolari attività all'interno dell'orario di lavoro) al personale docente questa opportunità non è concessa relegando proprio gli insegnanti a veder riconosciuto un lavoro solamente in orario aggiuntivo: al corpo docente, cioè, viene detto che il criterio qualificante per la loro professione è un criterio esclusivamente orario: viene svilito in questo modo non solo l'attuale situazione dei docenti ma viene altresì negato tutto il lavoro sommerso che ha consentito negli anni a far sì che la scuola funzionasse e che funzionasse bene. Alla luce di queste riflessioni riteniamo che sia indispensabile chiarire con un documento ufficiale la posizione degli eletti GILDA nelle R.S.U.: non si vuole assolutamente non firmare le contrattazioni riguardanti il personale A.T.A, GILDA non è contro, vogliamo però chiarire la nostra posizione che consiste nel sentirsi rappresentanti degli insegnanti i quali, secondo noi, sono gli unici a garantire la qualità e la buona funzionalità della scuola. Senza boicottare alcuni vogliamo quindi riaffermare il nostro diritto a credere nella nostra visione di scuola la quale, d'altro canto, è stata condivisa nelle urne da più dell'undici per cento della categoria. GILDA di Venezia