Sulla questione delle pulizie nelle
scuole
Servono provvedimenti urgenti per garantire la
pulizia ordinaria dall'Ufficio stampa della Gilda degli Insegnanti, 6.3.2014 Il governo Renzi, di fronte all’emergenza che in varie regioni italiane si è aperta sulla questione delle pulizie nelle scuole affidata a cooperative, ha affrontato la questione con il solito provvedimento tampone. Di fatto si trasferiscono 20 milioni di euro dal Fondo per il funzionamento scolastico, già pesantemente decurtato negli ultimi anni, per garantire il pagamento del servizio di pulizia esternalizzato a cooperative e imprese di pulizie private fino al 31 marzo 2014. Si tratta di una situazione che ha caratteristiche patologiche e che, in mancanza di una radicale riforma della precedente normativa che consente l’affidamento delle pulizie scolastiche a terzi rischia di ripetersi nei prossimi mesi. Ricordiamo che l’affidamento a terzi delle pulizie era stato immaginato dal legislatore (L.296/2006) accantonando di fatto il 25% dei posti di collaboratore scolastico prevedibili in organico nella prospettiva di una sensibile riduzione della spesa sugli organici del personale ATA. Con il decreto del fare n. 69/2013 e con la L. 147/2013 il governo precedente aveva addirittura deciso una riduzione delle risorse destinate alle convenzioni per i servizi esternalizzati di 25 milioni per il 2014 e di 49,8 milioni per il 2015 portando all’attuale situazione di stallo. Poiché non è possibile immaginare reiterati provvedimenti tampone per risolvere il problema delle esternalizzazioni dei servizi di pulizia delle scuole, la Federazione Gilda-Unams chiede all’attuale governo di affrontare il problema con provvedimenti urgenti di assunzione negli organici del personale ATA del personale necessario per garantire la pulizia ordinaria delle scuole e il normale funzionamento del servizio scolastico nelle sedi e in tutti i plessi scolastici.
Si tratta in questo
contesto di garantire almeno il normale funzionamento della scuola
in quanto servizio essenziale. A nulla servono i piani straordinari
di messa in sicurezza delle scuole e di edilizia scolastica se poi
non riusciamo a garantirne l’apertura.
Ufficio stampa
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