Basta ministri dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 25.5.2014 L’ineffabile ministra Giannini a due giorni dalle lezioni europee e in piena campagna elettorale per il suo partito ha inventato l’ennesimo decreto che acuisce il già troppo martoriato panorama del precariato nella scuola. Ha unilateralmente, senza alcuna preventiva informativa con le organizzazioni sindacali, emanato un provvedimento che recupera per le future immissioni in ruolo coloro che pur avendo vinto il concorso del 2012 non erano arrivati ad un posto utile per l’assunzione poiché il numero delle cattedre disponibili era stato chiuso e blindato dal precedente decreto del ministro Profumo con la scadenza a.s. 2013-14. Sarebbe stato opportuno che i posti per le immissioni in ruolo del 2014-15 fossero dati alle Graduatorie ad Esaurimento. Ma nella testa della ministra coloro che sono nelle GAE evidentemente sono risultano impreparati e troppo vecchi anche se da anni (e a volte decenni) lavorano nella scuola come supplenti annuali sull’organico di fatto. Per l’esimia ministra i “giovani” partecipanti al concorso devono essere recuperati togliendo la possibilità per tanti che aspettano finalmente di entrare in ruolo come insegnante. Un vero scandalo determinato da lapalissiana incompetenza e dalla necessità della signora Giannini di apparire sulla stampa e nei social network come “innovatrice”. Potenzialmente si apre così una nuova tornata di contenziosi nella scuola con una rinnovata guerra tra poveri. Gilda degli Insegnanti ribadisce che le Gae devono essere al più presto svuotate con la progressiva e veloce stabilizzazione del precariato storico. Solo così si potrà mettere mano ad una seria riforma del reclutamento dopo la pessima prova data dai TFA e dai PAS gestiti privatisticamente dalle Università.
Signora Giannini, basta con dichiarazioni creative e twitter
inutili. Soprattutto dopo i disastrosi risultati elettorali della
sua lista abbia l’umiltà di ascoltare chi la scuola la fa giorno
dopo giorno in classe con contratti bloccati dal 2009, con un
aumento esponenziale del carico burocratico e con la progressiva
riduzione della libertà di insegnamento in
nome dell’astratta centralità dello studente e delle famiglie intesi
come clienti di un servizio a domanda individuale.
Gilda degli insegnanti, |