Tecnici e professionali:
Le scuole potranno utilizzare spazi di
flessibilità dalla Gilda degli Insegnanti, 2.4.2014 Si è svolto oggi al Miur, presieduto dalla dott.ssa Palumbo, un incontro concernente il programma sperimentale di formazione in azienda che il ministero intende attuare per gli studenti del IV e V anno dell'istruzione tecnica e professionale, in attuazione dell' art. 8 bis della L. 128/13. Il suddetto programma prevede che il 35% dell' orario di lezione venga svolto presso l' azienda con cui le scuole interessate - previa delibera degli organi collegiali - stipuleranno un apposito contratto che impegnerà gli studenti anche per un terzo anno post-diploma. E' prevista la presenza sia di un tutor aziendale che di un tutor individuato da un consiglio di classe degli studenti aderenti che possono appartenere anche a classi diverse. la loro individuazione avverrà fra gli studenti delle terze classi, proprio per essere avviati alla suddetta formazione nel biennio conclusivo. Gli oneri graveranno esclusivamente sulle aziende. Alla formazione parteciperanno anche i docenti interessati. Gli spazi da dedicare a tale attività formativa saranno ricavati nell' ambito della flessibilità oraria prevista dall' autonomia, mentre i docenti non impegnati per tale finalità saranno utilizzati in base al POF d' istituto. Al termine dei suddetti percorsi gli studenti, oltre ad acquisire il diploma di maturità, avranno completato anche l' apprendistato. L'esame di stato dovrà verificare anche le competenze acquisite durante i percorsi di cui sopra. Entro il mese di giugno il Miur intende portare all' attenzione delle classi terze tale opportunità formativa ed in ciascun istituto aderente all' iniziativa sarà costituita almeno una classe che attuerà tale iniziativa. La formazione di tali classi enucleate dalle altre potrebbe incidere sugli organici e portare alla ricomposizione delle altre classi, allo scopo di non arrecare aggravi di spesa per l'amministrazione. Su questo punto la nostra delegazione è molto perplessa in quanto si incide sulla continuità didattica delle restanti classi e, pertanto, ha suggerito la soluzione rappresentata dall' organico funzionale che eviterebbe tali scompensi.
Gli
studenti che non dovessero concludere il percorso di formazione
verrebbero reintegrati in quello scolastico. 1) il pagamento dei commissari interni impegnati su più classi; 2) l'obbligo imposto da diversi uffici scolastici territoriali ai docenti della secondaria di primo grado di presentare la domanda quali presidenti delle commissioni d' esame del primo ciclo in sostituzione dei dirigenti scolastici che preferiscono presiedere gli esami di stato del II grado; 3) l'esclusione dei docenti di sostegno a tempo determinato - immotivata per la nostra delegazione - dalla presentazione delle domande quali commissari agli esami di stato. |