Valutazione e progetti di
sperimentazione,
Il punto della situazione circa il progetto
Vales dalla Gilda degli Insegnanti, 9.10.2013
La mattina del giorno 8
ottobre si è tenuto un incontro tra Amministrazione, Invalsi e OO.SS.
per fare il punto della situazione circa il progetto Vales e i
progetti sperimentali di valutazione delle scuole e del sistema
scolastico. L´amministrazione comunica di confidare sul superamento dei problemi che hanno contraddistinto le prime fasi dei progetti sperimentali di valutazione. In particolare si spera in un rapporto più organico con Invalsi dopo la nomina della direttrice dott.ssa Stellacci, già capodipartimento del MIUR. Si stanno concludendo le fasi del progetto Vales con l´attribuzione alle 100 scuole partecipanti di € 10.000 per scuola distribuite da Indire mentre per i progetti relativi alle Regioni di convergenza (Sicilia, Calabria, Campania, Puglia) sono stati gestiti attraverso la direzione affari internazionali essendo finanziati attraverso i PON (fondi strutturali europei). Per superare la frammentazione esistente il MIUR costituirà un gruppo di lavoro interdipartimentale presso la direzione degli ordinamenti per dirimere tutti i problemi relativi all´applicazione del regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione (SNV) con costante informativa alle OO.SS. Nell´immediato il progetto Vales è nella fase cruciale che dovrebbe portare alla sua conclusione dopo i rapporti di autovalutazione delle scuole. I nuclei di valutatori dovranno essere costituiti e inizieranno le visite alle scuole. I finanziamenti alle scuole sono gestiti da Indire (piani di miglioramento e spese di attuazione del progetto e maggior impegno della comunità dei lavoratori della singola scuola). Per quanto riguarda il progetto Valutazione e Miglioramento affiancato a Vales gestito da Invalsi per le scuole nelle regioni obiettivo di convergenza (progetto partito nel 2009) Invalsi (per bocca della dott.ssa Poliandri) utilizza i fondi PON per organizzare un manipolo di valutatori selezionati dallo stesso Invalsi (ispettori in pensione e valutatori con sola indennità di trasferta). Le scuole partecipano su campione nazionale a base volontaria si sperimentano altri strumenti rispetto al Vales. Sarebbero 732 scuole coinvolte con 200 team di valutazione (400 persone) ma manca il coordinamento del dirigente tecnico (ispettore), per questo sarebbero definiti team di valutazione e non nuclei di valutazione. L´approccio di questo progetto è di natura olistica con gestione e valutazione totalmente esterna, mentre in Vales è essenziale la fase di autovalutazione di istituto. I team di valutazione sarebbero formati da coppie di cui un soggetto in fascia A1 (dirigenti, funzioni strumentali, collaboratori del dirigente) o A2 insegnanti, mentre l´altro soggetto dovrebbe essere di fascia B1 (ricercatori didattica delle università) o B2 ricercatori nell´ambito dell´organizzazione. E´ previsto anche l´apporto di soggetti in fascia C (ricercatori junior). Viene anche citato un fantomatico progetto Caf gestito da Formez e nel quale ci sarebbe stata una fase di autovalutazione con la presenza di "amici critici" (sic!). La delegazione della FGU-Gilda degli Insegnanti ha espresso ed esprime le seguenti considerazioni critiche dopo l´imbarazzante incontro con Invalsi in cui il MIUR ha dimostrato di essere insieme alle OO.SS. all´oscuro di moltissime informazioni essenziali in mano a Invalsi e Indire.
La riunione ha dimostrato ancora una volta che esistono corpi separati autonomi nel sistema scolastico che tendono a riprodursi senza alcun serio controllo e senza che vi sia una valutazione del loro operato (valutatori non valutati). Ciò avviene non solo nel campo della cosiddetta valutazione, ma anche nel settore più ampio della formazione. In questo senso sarebbe opportuno che si facesse pulizia di comportamenti che sinora hanno solo portato ad inutili spese senza alcuna positiva ricaduta nel settore scolastico (le "pillole del sapere" insegnano...). In una fase di tagli costanti alla scuola appare vergognoso e provocatorio che si continui a buttare via i soldi dei contribuenti per progetti troppo spesso inutili o addirittura controproducenti per le scuole e la didattica. La FGU-Gilda degli Insegnanti invita i colleghi a non aderire a tali progetti e di rifiutarsi di lavorare inutilmente solo per legittimare settori di sedicente ricerca sulla valutazione e la didattica. I soldi e il tempo dei docenti devono essere utilizzati per insegnare e non per sostenere ricercatori universitari che dovrebbero, prima di dare giudizi sulla scuola e gli insegnanti, passare almeno dieci anni nell´attività didattica diretta nelle aule scolastiche. |