12 proposte ai politici Su una scuola artefice del cambiamento e orgogliosa del suo mandato istituzionale dalla Gilda degli Insegnanti, 21.1.2013 Ancora una volta, nell´imminenza delle elezioni politiche, la Gilda presenta ai candidati dei vari raggruppamenti le proprie richieste relative alla scuola. E´ un´abitudine che dura da anni e che di anno in anno è diventata sempre più avvilente. Infatti, non abbiamo visto durante il lungo periodo né diminuire i problemi (che anzi sono aumentati in maniera esponenziale), né migliorare, anche di poco, la situazione dell´istruzione in Italia. Piuttosto, abbiamo visto peggiorare le condizioni economiche e di lavoro dei docenti e sappiamo bene che senza docenti motivati e valorizzati non ci può essere un miglioramento dell´istruzione. I discorsi dei politici che sentiamo oggi sono molto simili a quelli di ieri: le solite e generiche attestazioni sull´importanza della scuola per il futuro del Paese, ma nessun programma articolato che affronti i tanti problemi ormai aggrovigliati soprattutto per l´azione confusa della politica. Ci sarebbe da avvilirsi, ma la Gilda non intende farlo. Sappiamo che quanto più le situazioni sono serie, tanto più occorrono vigore, volontà, e capacità di non demordere. Così abbiamo sempre fatto e oggi ne siamo anche orgogliosi perché possiamo attribuire alla tenacia la vittoria sul recupero degli scatti dei docenti per il 2010 e il 2011, ottenuta, quest´ultima, grazie all´indizione di uno sciopero generale della scuola, poi correttamente sospeso per l´obiettivo conquistato. Quindi, con la solita volontà di non dare nulla per perso, presentiamo ai colleghi, ai politici in lizza, all´opinione pubblica queste nostre richieste. Con queste proposte articolate - che non sono un´agenda né un elenco anonimo e casuale - disegniamo quell´idea di scuola che sempre abbiamo sostenuto e difeso. Quella scuola della Costituzione, preposta alla formazione dei giovani e che attribuisce ai docenti un mandato sociale istituzionale. Non una scuola servizio che risponde ad esigenze individuali, a volte di dubbia valenza e a volte mercantili. Per questo, al primo posto del progetto, abbiamo inserito quelle richieste che ci hanno contraddistinto da sempre: la richiesta dell´Area di contrattazione separata per i docenti e l´istituzione di un Consiglio superiore della Docenza. Chi ci segue, conosce molto bene e condivide i motivi di queste nostre istanze che possono essere sintetizzati nel principio oramai universalmente riconosciuto secondo cui non può esserci buona scuola se non ci sono insegnanti valorizzati.
Aggiungiamo però una precisazione a
chi ci potrebbe accusare di corporativismo: sì, c´è
nella nostra storica richiesta una volontà di disegnare un corpo
istituzionale definito e responsabile a cui la Repubblica affida
l´importante compito di formare le nuove generazioni. Per questo, confermiamo la nostra idea: ai docenti siano ridati autorevolezza, stima, e riconoscimento istituzionale.
Naturalmente con queste richieste non
intendiamo sostituirci al Parlamento, sappiamo bene
che la politica scolastica deve scaturire dall´azione parlamentare -
e non del solo Governo - e dunque non dai sindacati e da gruppi di
lobby non ben identificate. Tuttavia, i risultati degli ultimi anni
hanno mostrato la grande difficoltà da parte della politica a vedere
la scuola come un settore vitale del Paese. Essa è stata piuttosto
un ambito in cui tagliare anche l´essenziale. Per questo, forniamo
il nostro contributo, aperti al dibattito e alla collaborazione per
l´interesse generale del Paese.
Il Coordinatore nazionale della
Gilda-FGU Allegati |