Trovare le parole… dalla Gilda degli Insegnanti di Palermo, 19.5.2012 E’ assai difficile trovare delle parole da dire dopo aver visto in televisione le immagini provenienti da Brindisi. Eppure bisogna sforzarsi di cercarle, e di trovarle, e di pronunciarle. Con calma, senza urlare, facendo appello alla ragione, rifuggendo dalle facili tentazioni della retorica o del silenzio, tentazioni ancor più forti in un territorio come il nostro, segnato da una storia di stragi e di omertà. Perché in un momento come questo abbiamo il dovere di sentirci ancora più responsabili del nostro ruolo di insegnanti; è fondamentale parlare con i nostri studenti, senza aggiungere altri impulsi alle corde già tanto vibranti della emotività, ma ragionando con loro, stimolandoli alla riflessione argomentata: esercitando con ancora maggior convinzione il nostro ruolo maieutico. Per un insegnante, qualsiasi accadimento – anche il più infelice, anche il più drammatico – può e deve diventare occasione di confronto, di maturazione e di crescita per i propri studenti. Talvolta, l’orrore o l’assurdità di certi avvenimenti possono indurci a distogliere pietosamente lo sguardo, a rivolgerlo verso qualcosa che ci sembra più tollerabile per le sensibilità forse talora acerbe dei nostri giovani interlocutori. Ma non c’è argomento, per quanto duro e doloroso, che non possa essere trattato in un’aula scolastica: si tratta di trovare le parole giuste, i toni appropriati, il registro adeguato ai nostri allievi. Ciascuno di noi saprà trovare quelle parole, quei toni. Con compostezza. E’ nostro dovere. Fa parte – lasciatecelo dire per una volta – della nostra missione.
Roma, 19 maggio 2012
Gilda degli Insegnanti |