Nuove classi di concorso, incontro al
Miur
Necessità di un tavolo tecnico per esaminare i
risvolti del nuovo
assetto sul piano ordinamentale e sulla formazione delle cattedre
dalla Gilda degli Insegnanti,
1.6.2012
Nel corso dell´incontro del 31 maggio, la dott.ssa Palumbo ha
relazionato sulle osservazioni che sono state presentate
all´amministrazione evitando di entrare nel merito delle numerose
osservazioni specifiche concernenti situazioni di particolari classi
di concorso che saranno oggetto di approfondimenti successivi. Ha
condiviso l´opportunità di modificare parzialmente la stesura
tecnica per definire la distinzione tra scuola primaria e scuola
secondaria di primo grado mentre ritiene che si possa ugualmente
procedere verso l´approvazione del provvedimento anche di fronte
alla scadenza del termine prevista dalla legge delega.
Le OO.SS. hanno rilevato molte perplessità e critiche. In
particolare:
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Ci sono di fatto effetti sugli ordinamenti con l´introduzione
delle tabelle di assegnazione delle nuove classi ai percorsi
soprattutto dei tecnici e dei professionali. Ciò non dovrebbe
essere possibile perché esula dalla delega di legge.
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Ci sono profondi effetti sulla definizione dell´organico e sulle
graduatorie ad esaurimento laddove i docenti non sono in
possesso dei titoli necessari per l´insegnamento previsti nelle
nuove classi di concorso. Tale situazione colpisce soprattutto i
docenti delle GAE e coloro che si trovano in terza fascia di
Istituto. Nella sostanza i futuri concorsi, secondo Bruschi,
dovrebbero sanare il gap esistente tra i vecchi titoli e i nuovi
titoli previsti, ma non si capisce cosa accadrà nella fase
transitoria per chi non vince il concorso e permane nelle Gae.
Non è chiaro come saranno organizzate le cattedre in organico
(su posto, cattedre orario..). Ciò determina incertezza anche
sulla attuale procedura di formazione degli organici per i
docenti di ruolo. |
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Appare problematica l´introduzione di tre nuove classi di
concorso per il sostegno senza che ad esse sia incardinato un
percorso di abilitazione disciplinare o senza che siano
esplicitati i contenuti dei titoli necessari per il
conseguimento dell´abilitazione. Appare inoltre evidente che
l´introduzione di una specifica classe di concorso per la scuola
primaria contravviene ai principi dell´ordinamento attuale.
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Sarebbe stato meglio mantenere la precedente proposta senza
sotto codici (sottoclassi rispetto alla classe di concorso di
riferimento). Il Ministro non si rende conto che ridurre
ulteriormente le classi di concorso a livello formale significa
solo creare ulteriore confusione. Nel concreto sembra scontato
che debbano essere indetti nel futuro concorsi anche per
sottocodice (l´esempio classico è quello della A051 e A050. La
A050, che l´amministrazione intende eliminare dai Licei
definitivamente, dovrebbe essere mantenuta con percorsi
concorsuali specifici..) |
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Manca un quadro, anche abbozzato, relativo alle possibilità di
implementare i titoli attualmente a capo dei docenti in organico
e delle GAE senza dover passare attraverso il percorso dei TFA.
L´amministrazione dichiara di non essere in grado di organizzare
riconversioni o altre modalità di riorganizzazione della
posizione soggettiva dei docenti in merito ai titoli posseduti
mancando una copertura finanziaria. D´altro canto appare
inaccettabile delegare tutto alle università che sembra abbiano
in questo momento principalmente lo scopo di fare cassa con
l´offerta di CFU aggiuntivi. |
Preso atto delle proposte formalizzate dall´amministrazione, la
Gilda degli Insegnanti esprime la necessità di procedere in tempi
brevi ad una revisione della bozza sulle nuove classi di concorso
presentata inserendola nel quadro più vasto del sistema complessivo
di reclutamento salvaguardando le attuali titolarità e consentendo
un sistema di implementazione dei titoli senza oneri per chi è
iscritto nelle gae o da titolare intende procedere a riconversioni.
Per ciò che concerne le singole situazioni delle classi di concorso
è necessario aprire un tavolo specificamente tecnico per risolvere
alcune modifiche proposte che hanno effetti sul piano ordinamentale
e sulla formazione delle cattedre.
Roma, 1 giugno 2012
Gilda degli insegnanti