La Federazione
Gilda-Unams del Veneto esprime grande preoccupazione sulla
prospettata riapertura delle Gae ai ricorrenti sponsorizzati in
particolare da alcune associazioni e da alcuni parlamentari in cerca
di facile consenso. L’inserimento rischia di portare ad una nuova
valanga di contenziosi che arricchirebbero i soliti noti (studi
legali) e ad una guerra tra poveri con effetti domino che possono
illudere qualsiasi soggetto in possesso di un titolo presuntivamente
valido per l’insegnamento. Senza contare che un inserimento ex post
comporterà di fatto un inaccettabile vantaggio per coloro che
potranno scegliere la graduatoria provinciale più favorevole in
relazione alla propria posizione personale.
Noi continuiamo a difendere la norma attuale che supera la fase
delle vecchie graduatorie permanenti e le ha sostituite con le
Graduatorie ad Esaurimento.
Chiediamo pertanto ai
partiti politici e al Parlamento di respingere gli emendamenti
finalizzati alla riapertura delle Graduatorie ad Esaurimento e ad
impegnare il Governo affinché in tempi brevi si affronti in termini
complessivi il sistema di reclutamento dei docenti nella scuola
pubblica.
In particolare la FGU del
Veneto ritiene che:
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Debbano essere
garantiti i diritti acquisiti
da tutti i docenti inseriti nella Graduatorie ad Esaurimento.
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Il
reclutamento, come stabilito dalla Costituzione, debba avvenire
mediante concorso. Crediamo
che le GaE da sole siano più idonee a risolvere il problema del
precariato e che, per evitare il mercato dei titoli che
tristemente affligge le graduatorie, il metodo del concorso
ordinario sia quello più rispettoso della Costituzione.
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Riteniamo
interessante l’ipotesi fatta dal Ministro circa l’indizione di
concorsi ordinari a cattedra aperti con ampia percentuale ai
docenti abilitati già inseriti nelle Gae.
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Di fronte alla
difficoltà oggettiva di organizzazione dei Tfa transitori sia
opportuno indire in tempi rapidi un
concorso per la sola abilitazione per tutti i docenti
non abilitati che abbiano svolto almeno 360 giorni di servizio
nella scuola pubblica statale. Ciò consentirebbe di superare i
problemi legati ai Tfa transitori e chiuderebbe una volta per
tutte la lunga fase in cui le scuole hanno dovuto avvalersi di
personale non abilitato per garantire l’ordinario funzionamento.
Deve essere in ogni caso effettuata una diversa valutazione dei
servizi per coloro che hanno fatto supplenze nella scuola
privata. |
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Se si superano i
problemi relativi all’attuale esistenza di docenti in servizio
non abilitati, è fondamentale riconoscere l’obbligo
per tutte le scuole, statali e non statali, di avvalersi solo di
personale in possesso di abilitazione inserito nei
medesimi elenchi predisposti
dagli UST. |
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Contestiamo le
ipotesi di riconversione coatta del personale in soprannumero in
insegnati di sostegno.
L’insegnamento sul sostegno deve garantire competenze specifiche
e attitudini professionali adeguate. Al centro resta e deve
restare il diritto alla formazione dell’allievo diversamente
abile. |