Gilda

degli

Insegnanti

 

Venezia

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Caro Monti, NON CI SIAMO

Sulla scuola c’è sempre approssimazione e troppa ideologia

dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 27.12.2012

L’agenda Monti, con la quale sembra che l’ex Presidente del Consiglio intenda presentare un nuovo blocco elettorale centrista sulla scuola, appare scritta nel segno di una preoccupante continuità con le scelte di natura ideologica che hanno contraddistinto ormai da più di vent’anni le politiche scolastiche dei vari governi del nostro Paese. Con i risultati disastrosi che sono sotto gli occhi di tutti.

Le parole chiave che troviamo come un mantra nell’agenda Monti sono sempre le solite che dai tempi di Berlinguer sono state declinate sotto varie forme da Moratti, Fioroni, Gelmini, Profumo.

AUTONOMIA SCOLASTICA intesa ancora come parcellizzazione aziendale del sistema scolastico italiano cui corrisponde una generica RESPONSABILITA coniugata con i principi delle analisi costi-benefici in relazione ai risultati ottenuti. Risultati che devono essere valutati e valutabili quantitativamente. Per consentire il raggiungimento dei risultati oggettivi attesi si punta ovviamente sull’ INCENTIVAZIONE E VALORIZZAZIONE DEI DIRIGENTI SCOLASTICI capi dell’azienda, datori di lavoro e dei ex machina dei processi organizzativi della scuola italiana. Dirigenti che dovrebbero essere valutati in relazione ai risultati conseguiti non solo da loro stessi, ma soprattutto in relazione alle performance individuali degli insegnanti. Questo in nome dei principi astratti della MERITOCRAZIA con premi agli insegnanti più bravi e motivati con il pericolo non tanto nascosto che siano meritevoli solo gli yes man e le yes woman con una pericolosa perdita della libertà di insegnamento. Per definire un sistema “oggettivo” di valutazione dei dirigenti e degli insegnanti lo Stato e il MIUR ridurrebbe i suoi compiti a semplici atti di indirizzo ordina mentali delegando la valutazione delle performance all’INVALSI con uno tsunami di quiz, questionari, tabelle di valutazione, report e relazioni che può portare ad una ulteriore burocratizzazione della professione docente. All’INDIRE spetterebbe il ruolo di valorizzazione dell’autonomia scolastica e la trasmissione quasi obbligata delle mode pedagogiche e didattiche più trendy.

Gli scontati accenni alla LOTTA ALLA DISPERSIONE SCOLASTICA risultano privi di contenuto se non sono esplicitate chiaramente le modalità dei provvedimenti connessi. Tutti sanno che in molti paesi “virtuosi” in tale contesto il raggiungimento di migliori risultati in campo della dispersione è stato fatto con l’abbassamento dei livelli di preparazione degli studenti, con l’obbligo di promozione, con l’eliminazione di fatto della selezione. La questione è molto complessa e il rischio è di colpevolizzare gli insegnanti per il mancato raggiungimento dei risultati attesi.

Ancor più scontato il riferimento agli INVESTIMENTI NEL CAPITALE UMANO, riferimento che ormai infarcisce qualsiasi discorso politico su istruzione e formazione negli ultimi i trent’anni. Concetto astratto cui hanno solo fatto seguito tagli disastrosi nella scuola e negli stipendi dei docenti.

Infine un’ultima considerazione. Mario Monti è convinto, come scrive nella sua agenda, che «bisogna prendere sul serio l’istruzione, la formazione professionale e la ricerca, [… che] c’è bisogno di invertire la rotta, [… che] bisogna prendere l’istruzione sul serio, [… che] serve rompere uno schema culturale per cui il valore dello studio e della ricerca e il significato della professione di insegnante sono stati mortificati.»

Ma tutto ciò è in evidente contraddizione con quanto il suo Governo e il suo Ministro hanno fatto nell’ultimo anno.

Se «la priorità dei prossimi cinque anni» è quella di «fare un piano di investimenti in capitale umano» perché non vi è alcun riferimento nel Patto di stabilità per l’Italia? Dove reperire le risorse se fino a ieri non ve ne erano?

L’agenda Monti sulla scuola sembra interamente scritta da Ichino e dai suoi parenti e amici ma, soprattutto, ha un inconfondibile sapore elettorale...

 

Caro Monti, proprio non ci siamo.

Gilda degli insegnanti,
Federazione Gilda-Unams,
della provincia di Venezia