CENTRO STUDI NAZIONALE GILDA DEGLI INSEGNANTI

RESOCONTO INCONTRO AL MIUR
presentazione primi rilevamenti prove INVALSI
e scenari futuri dell’INVALSI

 dalla Gilda degli Insegnanti, 28.7.2011

Il pomeriggio del 28 luglio le OO.SS. sono state invitate dal Commissario Straordinario dell’INVALSI Dott. Cosentino, già direttore generale del MIUR, per la presentazione delle prime valutazioni inerenti le prove INVALSI effettuate nell’a.s. 2010-11. Per l’Invalsi erano presenti il Direttore Generale dott. Cristanini e il responsabile di settore dott.Ricci.

Il dott. Casentino ha messo in rilievo il grande lavoro fatto da INVALSI in quest’anno scolastico in particolare per l’aumento delle attività di valutazione e monitoraggio che hanno interessato per la prima volta la secondaria di secondo grado. Ha difeso INVALSI dalle critiche che l’hanno colpita da più parti soprattutto dopo gli errori tecnici-operativi nelle griglie di correzione delle prove della scuola secondaria di primo grado. In particolare, in qualità di commissario straordinario, si sta impegnando per definire un più preciso ruolo dell’INVALSI come ente autonomo di ricerca con risorse proprie e iscritte in bilancio dello Stato in via continuativa, in ottemperanza della riforma degli enti di ricerca recentemente approvata. Infatti in questi anni INVALSI è vissuto solo attraverso trasferimenti  annuali che hanno visto nel corso del tempo una progressiva riduzione.

Il ruolo dell’INVALSI sarà pertanto di ente preposto non solo alla valutazione, o meglio ala misurazione delle valutazioni, nella scuola, ma anche nei settori dell’università e dell’istruzione e formazione di competenza regionale. Parimenti INVALSI, insieme a INDIRE e agli Ispettori del MIUR sarà elemento fondamentale per il rilancio della cultura della autovalutazione di Istituto. In merito alle polemiche sull’utilità delle prove INVALSI, il dott. Cosentino ha posto l’accento sulla necessità di valorizzare le verifiche e le valutazioni di sistema spostando il focus dalle tradizionali conoscenze (su cui si basava il concetto di programma) agli obiettivi di apprendimento (competenze), processo ormai necessario per rendere competitivo il sistema formativo italiano e per il rilancio dello sviluppo economico e sociale del Paese.

Il dott. Ricci ha fatto una sintetica presentazione degli esiti delle prove INVALSI di quest’anno e che sono pubblicati per esteso nel sito www.invalsi.it . Si confermano situazioni di ritardo nelle regioni del meridione anche se ci sono segnali di miglioramento. In particolare appaiono ancora non adeguate le competenze in matematica. Ha messo in evidenza la positiva partecipazione dei docenti alla somministrazione e correzione delle prove, anche se in alcune parti del territorio ci sono state resistenze e polemiche. Ha chiesto nuovamente scussa per l’errore tecnico che ha determinato gravi disagi nella fase della correzione delle prove della scuola secondaria di primo grado, errore che anche a detta del direttore Cristanini è stato determinato dalla gestione di una grande mole di lavoro effettuata da una pianta organica estremamente ridotta. Il direttore, di fronte alle richieste dei sindacati, ha dichiarato che per il prossimo anno scolastico il MIUR non ha dato indirizzi e indicazioni circa interventi dell’ente negli esami di Stato della secondaria di secondo grado.

La delegazione FGU – Gilda degli Insegnanti ha espresso le seguenti posizioni anche critiche:

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Gilda apprezza l’ottimo lavoro fatto da INVALSI ponendo l’accento che, se è necessario avere un serio sistema nazionale di valutazione, bisogna urgentemente dare certezza all’ente sia in termini di finanziamenti che di organico. Apprezza in questo senso l’impegno espresso dal dott. Cosentino.

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Il lavoro svolto da INVALSI si colloca però in un contesto politico particolarmente sfavorevole. Ogni strumento di valutazione di sistema in applicazione della cultura sbagliata della meritocrazia brunettiana si può trasformare in strumento di tipo premiale o di penalizzazione delle scuole e dei docenti. Ciò appare vero anche se i test avrebbero caratteristiche di discrezionalità interna al sistema e alle scuole e hanno come elemento di misurazione il valore aggiunto. Le variabili in campo sono molto complesse (contesto territoriale, composizione sociale, organizzazione delle classi, ecc.,ecc.) e si rischia di ridurre la complessità solo per dare “pagelle” alle scuole e ai docenti. Le resistenze dei docenti o più in generale l’apparente positiva partecipazione determinata nella stragrande maggioranza dei casi da puro adempimento di procedure burocratiche top down , non consentono di immaginare nel prossimo futuro elevati livelli di collaborazione. Bisogna modificare i decreti brunetta per dare alla scuola regole diverse e meno penalizzanti.

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Manca da parte del MIUR un minimo segnale per rifinanziare le scuole e indirettamente in FIS con fondi dedicati per il riconoscimento del lavoro burocratico dei docenti impegnati nelle prove. Ciò appare elemento particolarmente negativo. Di fronte a blocco dei contratti, peggioramento delle condizioni lavorative, aumento degli allievi in classe, ecc. si continua a imporre ai docenti lavoro accessorio non retribuito. Gilda considera ciò inaccettabile.

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Si esprime preoccupazione per l’uso improprio che si può fare delle performance delle scuole in un sistema competitivo determinato da una sbagliata cultura dell’autonomia scolastica intesa come concorrenza tra scuole-aziende. Se i risultati dei test possono essere utili per definire strategie di miglioramento e di correzione delle scelte didattiche interne alle scuole, possono altresì essere utilizzati come elementi per valorizzare all’esterno le scuole “migliori” portando ad una sorta di differenziazione delle scuole in scuole di serie A e di serie B..Si reputa pertanto necessario introdurre modalità di comunicazione dei dati che implichino effettivamente una discrezionalità interna del loro utilizzo.


FGU-Gilda intende in ogni caso vagliare accuratamente i dati comunicati da INVALSI per aprire un dibattito serio con le forze politiche e sindacali circa le strategie più efficaci finalizzate a portare tutte le scuole italiane a standard di qualità e a livelli di preparazione degli allievi che superino le fragilità che appaiono ancora preoccupanti in alcuni assi culturali.

 


Roma, 28 luglio 2011

Gilda degli insegnanti