Stop ai ricorsi, la riforma Brunetta Il Consiglio dei ministri approva un correttivo del d.lgs. 150/2009 dalla Gilda degli Insegnanti, 25.1.2011 E´ stato approvato dal Consiglio dei ministri del 21 gennaio scorso lo Schema di decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 27.10.2009, n. 150 ai sensi dell'articolo 2, comma 3, della legge 4 marzo 2009, n. 15, per far chiarezza, nell´intenzione del Governo, sui problemi interpretativi concernenti la sussistenza o meno di un diritto transitorio o di un periodo di sospensione della riforma. In sostanza si offre un´interpretazione autentica delle norme sulla contrattazione nazionale e integrativa presenti nel dlgs 150/2009 ribadendo alcuni concetti che la Funzione Pubblica aveva già esplicitato nella Circolare 7 del 13 maggio 2010 ed in particolare: 1) ai contratti integrativi sottoscritti successivamente all´entrata in vigore del Dlgs 150/2009 si applicano immediatamente le disposizioni introdotte dal medesimo decreto; 2) di conseguenza, i riferimenti contenuti nel Dlgs 150/2009 al fatto che alcune disposizioni si applicano solo dalla tornata contrattuale successiva a quella in corso al momento dell´entrata in vigore dello stesso decreto, vanno riferiti esclusivamente alle norme relative al procedimento negoziale di approvazione dei contratti collettivi nazionali e non alla contrattazione integrativa, per la quale vale quanto detto al punto 1). Il testo del decreto andrà ora inviato alla Conferenza Unificata e alle Commissioni parlamentari per i prescritti pareri, tornerà in Consiglio dei Ministri per il varo del testo finale e, infine, sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Palese la finalità del decreto: porre fine al cospicuo contenzioso avviato dalle organizzazioni sindacali con lo scopo di subordinare l´efficacia della riforma alla stipula dei prossimi contratti nazionali del pubblico impiego, vanificando, così, i ricorsi per condotta antisindacale presentati al giudice del lavoro dagli stessi sindacati, basati sulla illegittima applicazione della riforma Brunetta in assenza di una sua piena applicabilità. Si tratta dell´ennesima incursione legislativa nel campo della contrattazione. Evidente la volontà del governo di aumentare i poteri dirigenziali a scapito delle prerogative sindacali.
Ciò che lascia
perplessi e´ la confusione: i dipendenti pubblici sono
contrattualmente privatizzati, ma nello stesso tempo sono soggetti
alla supremazia della legge sul contratto. Il discorso non funziona
perche´ addosso ai docenti vengono in un colpo riportati tutti gli
svantaggi del dipendente pubblico e privato contemporaneamente.
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