Sanzioni disciplinari,
Per l´avvio di una seria discussione
sull'utilizzo scorretto dalla Gilda degli Insegnanti, 19.1.2011 La Gilda-Unams ha scritto una lettera al Ministero dell´istruzione per avviare una seria discussione sull´utilizzo scorretto delle sanzioni disciplinari da parte di alcuni dirigenti scolastici. La Funzione pubblica, infatti, ha emanato una circolare (14/2010) con la quale ha spiegato che gli Uffici per i provvedimenti disciplinari (UPD) costituiti presso le Amministrazioni hanno l´obbligo di attivarsi anche sulla base di denunce presentate da terzi. Ciò vuol dire che anche un dipendente ingiustamente sanzionato può chiedere all´Amministrazione di verificare l´operato del dirigente che gli abbia inflitto una sanzione ingiusta. L´Ufficio non ha il potere di annullarla, ma potrà comunque punire il dirigente inducendolo a cancellare la sanzione ingiusta. I dirigenti, infatti, hanno il cosiddetto potere di autotutela, che consiste nella facoltà di annullare gli atti da essi adottati. Considerato che la riforma Brunetta ha ingenerato la cancellazione dei rimedi stragiudiziali ai fini dell´annullamento delle sanzioni, la possibilità di adire direttamente l´U.P.D., al fine di ottenere il controllo di legalità sull´operato dei dirigenti scolastici in materia disciplinare, costituisce uno strumento prezioso per rimuovere gli effetti di eventuali comportamenti scorretti e/o vessatori nei confronti del personale non dirigenziale. Per questi motivi la Gilda Unams ritiene necessario discutere la questione anche al fine dell´emanazione di una eventuale nota di chiarimento da parte del Miur.
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