Mille proroghe: nella confusione dalla Gilda degli insegnanti di Venezia, 26.2.2011 La complessa vicenda legata alle graduatorie ad “esaurimento” sta per avere un epilogo che lascia l’amaro in bocca. L’emendamento che introduceva il congelamento ancora per un anno delle graduatorie ad esaurimento presentato dal sen. Pittoni è stato stralciato dal decreto milleproroghe. I motivi sono sostanzialmente politici, derivati dalla stupida contrapposizione tra l’immaginario “padano” e l’immaginario “neoborbonico”, ma non sono stati valutati adeguatamente gli effetti che qualsiasi decisione in merito può comportare ricadute pesanti sui precari in maggioranza delle regioni del meridione che stanno lavorando da anni nelle regioni del centro-nord. Quello che probabilmente succederà è che si riapriranno le graduatorie per tutti (a questo punto definirle ad esaurimento è una vera e propria presa in giro...) consentendo l’inserimento a pettine in una sola provincia per coloro che fanno parte delle “ex” graduatorie ad “esaurimento” e consentendo l’aggiornamento dei titoli conseguiti negli ultimi anni.
Perde l’Anief,
l’associazione “sindacale” specializzata in ricorsi e tanto vicina
ai dirigenti scolastici, che ha organizzato costosi ricorsi per
l’inserimento a pettine nelle province in cui i precari erano stati
inseriti in coda (tre province oltre quella di riferimento). Perde
la politica che per anni sia da destra che da sinistra non ha saputo
elaborare una valida proposta sul reclutamento dei docenti precari
ed ha cambiato idea in corso d'opera elaborando progetti spesso poco
praticabili. Perdiamo anche noi della Gilda di Venezia che ci siamo battuti per il congelamento temporaneo delle graduatorie ad esaurimento nella prospettiva di un imminente provvedimento legislativo che mettesse mano una volta per tutte all’incredibile caos creatosi negli ultimi anni dai governi Prodi e Berlusconi (ministri Moratti-Fioroni-Gelmini) in merito alla formazione e al reclutamento dei docenti nella scuola pubblica. Possiamo solo ribadire che abbiamo condotto una battaglia giusta per salvaguardare tutti i precari che hanno creduto che la Legge dello Stato che introduceva le graduatorie ad esaurimento avesse valore, nella convinzione che questa Legge non potesse nè dovesse essere modificata o cassata da provvedimenti o interpretazioni successive che ne snaturassero la valenza. I tanti precari del sud che sono venuti a lavorare nelle regioni del nord a costo di enormi sacrifici e facendo una vera e propria scelta di vita rischiano ora di essere licenziati per far posto ad altrettanti precari del sud che, a causa dei tagli agli organici previsti da Tremonti-Gelmini, possono solo sperare di prendere il posto dei licenziati. Una triste guerra tra poveri che rischia di appiattire una professione fondamentale come quella docente a semplice “posto di lavoro” o a mera possibilità di conseguire un reddito. Gilda di Venezia ribadisce che dopo la sentenza n. 41 del 2011 della Corte Costituzionale e dopo l’incredibile conclusione di questa vicenda è necessario che:
Alcuni dicono che una legge che scontenta tutti è una buona legge. Di fatto si è creata una grande confusione, con tutti scontenti e senza alcuna legge. Una bella riuscita.
Venezia,26.2.2011
Gilda degli Insegnanti
di Venezia |