Attuazione della riforma Tecnici e Professionali: informativa al MIUR

dalla Gilda degli insegnanti, 14.5.2010

In data odierna l’incontro si è svolto seguendo l’o.d.g. preordinato che metteva ai primi punti i problemi relativi all’organizzazione dei futuri CTP e dei corsi serali, quindi la situazione relativa agli IFTS e agli ITS. Solo alla fine e su richieste da parte delle OO.SS. si sono toccati alcuni dei punti più problematici della riforma dei tecnici e dei professionali.
 

SITUAZIONE DEI PROFESSIONALI A.S. 2010-11

La dott.ssa Nardiello ha confermato che mancano ancora le indicazioni nazionali o linee guida sia per i professionali che per i Tecnici. Mentre per gli Istituti Tecnici si potrà provvedere su indicazioni generali che potranno essere poste all’attenzione delle Regioni. per i Professionali è necessario il concerto con la Conferenza Unificata Stato-Regioni e con il Coordinamento delle Regioni. Poiché le elezioni regionali sono state concluse da poco, è ancora difficile immaginare scadenze certe per definire i provvedimenti relativi all’Istruzione Professionale. In questo momento molte Regioni devono ancora identificare gli assessori di riferimento, senza contare che alcune  hanno deciso di scindere le competenza in capo all’istruzione da quelle relative alla formazione.

In generale per  i Tecnici saranno identificate aree tematiche su cui definire approfondimenti specifici, anche con incontri con le OO.SS., tra le quali:

·         definizione dei titoli e delle qualifiche in ottemperanza con le direttive UE (VET) entro il 2012

·         linee guida che per i Tecnici (non per i Professionali...) che dovranno avere elementi di coerenza e analogia con i Licei per ciò che riguarda lingua italiana, lingua inglese, matematica, storia;

·         le opzioni, che possono essere modificative degli indirizzi dei Tecnici nel triennio, saranno definite su indicazione delle Regioni e con regolamento (sottoposto quindi al parere del CNPI, del Consiglio di Stato e delle Commissioni Parlamentari). Tempi relativi all’iter: primi di luglio con conclusione massima al 31/12 . Si aspetta intanto la formalizzazione della Conferenza Stato Regioni e del Coordinamento delle Regioni;

·         negli Istituti Tecnici (e quindi nei Professionali) saranno definite chiaramente le competenze in uscita (come format).  Il problema sarà tarare le competenze nei Professionali laddove si prevedono uscite con percorsi brevi triennali i quadriennali organizzati dalle regioni.

·         Saranno definiti entro breve i percorsi di informazione sui temi della riforma a tutti i docenti, anche con trasmissione ad personam via e-mail, e i percorsi di formazione e aggiornamento iniziando un percorso di ricerca/azione che coinvolgerà tutte le scuole. Alcuni temi più “sensibili” saranno affrontati in tempi più brevi (ad es. le competenze e i contenuti di Scienze Integrate). 

Relativamente ai Professionali:

·         sulle linee guida il percorso inizierà con le osservazioni entro giugno del CNPI, delle associazioni disciplinari e delle associazioni professionali;

·         per il prossimo anno scolastico i Professionali Statali potranno dare ancora diplomi di qualifica intermedi triennali;

·        nelle more della costituzione della Conferenza Stato-Regioni e del Coordinamento delle Regioni si prospèttano tre livelli di organizzazione futura degli Istituti professionali, livelli differenziati a seconda della capacità delle Regioni di intervenire con propri ordinamenti nel settore.

1)     offerta parallela: stato e regioni offrono percorsi separati di istruzione professionale fatto stante che alcuni indirizzi professionali potranno avere qualifiche solo quinquennali (ottici, odontotecnici, servizi sociali)- esempio la Lombardia;

2)     offerta sussidiaria: stato e regioni definiscono con specifici accordi recepiti con Legge  regionale percorsi integrati tra istruzione professionale statale e istruzione professionale regionale;

3)     offerta surrogatoria: il quelle regioni che non hanno risorse sufficienti o non esprimono una volontà politica nell’organizzazione del settore dell’istruzione professionale i professionali di stato saranno l’unica offerta esistente, ma per i regolamenti approvati non potranno offrire diplomi di qualifica intermedi.

Si è fatto esplicito rimando al problema della coerenza del percorso formativo italiano in relazione a quello degli altri paesi UE. In concreto si prevede l’apertura imminente del dibattito sulla conclusione del percorso scolastico a conclusione del quarto anno delle superiori (dopo il secondo biennio). 
 

ISTRUZIONE PER GLI ADULTI 

I CTP dovranno essere riorganizzati su base provinciale acquisendo competenze anche per i percorsi liceali che prima erano esclusi. Resta la necessità di stabilire livelli certi per le certificazioni in uscita in particolare nella secondaria di secondo grado per il conseguimento dell’obbligo scolastico (fine primo biennio). In questo momento manca ancora il regolamento di attuazione e si presume che sarà approvato in tempi relativamente celeri dopo la Conferenza Unificata Stato-regioni, mentre già è stato trasmesso alle Commissioni Parlamentari e al CNPI. Ci sarà quindi un momento transitorio in cui saranno fondamentali le linee guida di certificazione delle competenze da parte dell’INVALSIF. Di fatti saranno confermati i CTP esistenti, se rispettano i parametri quantitativi necessari alla loro conferma con la continuità provvisoria degli organici incardinati. In sede di trattativa sulla mobilità saranno discussi elementi premiali per il mantenimento nell’organico dell’istruzione degli adulti.
 

ISTF e ITS 

Gli ISTF saranno confermati sullo standard di 800 ore di cui il 30% in tirocinio, gli ITS (Istituti Tecnici Superiori) sono definiti con durata biennale con un numero di ore compreso tra le 1.800 e le 2.000 e con un anno di tirocinio.

Sugli ITS si aspettano indirizzi certi da parte delle Regioni che ne chiedono l’attivazione, fatto stante che il MIUR non ha fondi a sua disposizione. Gli stanziamenti che possono essere attivati devono derivate da fondi UE, Regionali o da privati.

Gli ITS| saranno dedicati ad alcuni settori strategici (mobilità sostenibile, efficienza energetica, settore aerospaziale,, sistema moda, sistema portuale). Per la loro frequenza deve essere prevista una prova selettiva d’ingresso basata sulle discipline tecniche e scientifiche di riferimento (gli ITS possono essere frequentati da tutti coloro che sono in possesso di diploma, anche di natura prettamente umanistica..). 

Questi gli aspetti salienti dell’informativa. 

Osservazioni e analisi da parte della delegazione FGU-Gilda degli Insegnanti: 

·         Su Tecnici e Professionali siamo ancora nel caos e pare evidente che gli uffici preposti si trovano in una grande difficoltà nel seguire contemporaneamente tutte le problematiche inerenti l’avvio della riforma. Mancano ancora elementi di discussione relativi alle linee guida per tutti i percorsi dei Tecnici e dei Professionali a livello di quinquennio. L’atteggiamento del Ministero è di voler affrontare i problemi di contenuto (competenze, conoscenze, abilità) per il primo biennio, mentre per il secondo biennio e per l’ultimo anno resta ancora incertezza, confusione rimandando le responsabilità del caos esistente alle Regioni, al Consiglio di Stato, ecc.

·         Appare chiaro che non esiste un quadro di sistema della riforma. Anzi, interpretando a nostro avviso in modo strumentale l’opportunità delle differenziazioni tra i percorsi liceali, tecnici e professionali, si ribadisce la netta separazione tra licei e istruzione tecnica, netta separazione che si rimarca nell’interpretazione dei regolamenti e nello stesso percorso di avvio della riforma.  Mentre per i licei sono state scelte modalità di coinvolgimento sulle indicazioni nazionali aperte alle OO.SS, alle associazioni professionali, agli interventi delle scuole e dei singoli docenti, nei Tecnici e nei professionali si è preferito il coinvolgimento di dirigenti scolastici, ispettori e “docenti scelti casualmente su campione”(sic!). In concreto saremo chiamati solo a giochi fatti con una logica decisionale tecnocratica che sta producendo evidenti effetti negativi proprio nella fase di informazione.

·         Appare anche chiaro che mentre nei Licei si è privilegiato un approccio in cui il concetto di competenza è stato adeguatamente sostenuto da linee guida relative alle conoscenze, qui invece l’approccio sembra del tutto spostato sulla centralità e la mitizzazione delle competenze e della loro certificabilità. Tutto ciò viene poi contraddetto nella stesura delle linee guida del biennio laddove si elencano anche minuziosamente gli aspetti delle conoscenze e delle abilità nelle singole discipline.

·         Nell’apoteosi delle competenze (ricordiamo che le uniche competenze certificabili a livello di EQF e di UE sono quelle linguistiche) e delle connesse abilità il MIUR non sa dare risposte ai gravissimi tagli nelle ore di laboratorio e più ingenerale dei laboratori. La risposta che viene ripetuta è che i laboratori possono essere anche “virtuali” (con trenta persone in classe?) e che ci sarà l’uso delle LIM che aiuterà la didattica laboratoriale (sic).

·         Gravissimo è il fatto che a metà maggio il MIUR non è stato ancora in grado di dare risposte chiare alla marea di questioni, problemi e richieste provenienti da quasi tutte le scuole superiori con particolare riferimento ai Tecnici e ai Professionali.  Alla nostra richiesta fatta anche dalle altre OO.SS. di aprire tavoli permanenti per affrontare gli aspetti tecnici più problematici di applicazione e interpretazione dei regolamenti non c’è stata risposta. Alle nostre richieste di aprire tavoli con Regioni, MIUR e OO.SS sull’attuazione della riforma nel campo dei professionali e dell’istruzione degli adulti ci è stato risposto che è un problema politico che sarà affrontato successivamente se le Regioni lo vorranno.

·         Gravissimo è che la circolare sul taglio delle ore nelle classi seconde, terze, quarte dei Tecnici e delle seconde e terze dei professionali non sia stata ancora emanata. Alle proteste e preoccupazioni in particolare della FGU e della CGIL è stato risposto che gli uffici hanno scoperto nel fare questo lavoro che tantissimi erano gli indirizzi e le sperimentazioni “sconosciute”, dei quali non era stato predisposto alcun intervento. La prossima settimana, se tutto va bene, sarà data comunicazione alle scuole del provvedimento definitivo. E’ stato chiarito che sarà decisione unilaterale del MIUR senza coinvolgimento del collegio dei docenti e senza elementi discrezionali delle scuole (che potranno usare se ci riescono le quote di autonomia …mentre per le quote di flessibilità bisogna aspettare lumi  futuri). Intanto le scuole non sono in grado di trasmettere un quadro realistico degli organici. 

Come avevamo previsto l’Istruzione Tecnica e professionale è nel caos più totale, caos accentuato da frequenti incursioni interpretative di molti dirigenti scolastici che peggiorano una situazione già complicata.

La FGU-Gilda a questo punto ha chiesto un tavolo tecnico-politico con il Ministro e con il Direttore Generale per definire i percorsi di attuazione e i tempi relativi alla concretizzazione dei provvedimenti necessari per l’avvio della riforma.

La FGU-Gilda aveva chiesto lo spostamento della riforma sapendo che si sarebbe arrivati a questo punto.

Possiamo solo ribadire che avevamo ragione.

 

14 maggio 2010