L'informativa sugli organici
2010-2011, già calendarizzata
per l'8 aprile, si è
svolta in due incontri tenutisi tra il pomeriggio di ieri e la
mattina di oggi.
A. Circolare organici
Si è innanzitutto discusso il
testo della emananda circolare ministeriale, alla quale
successivamente saranno allegati il decreto interministeriale e le
tabelle relative ai tagli effettuati ed ai tetti di organico
assegnati ad ogni singola regione, nel rispetto del numero di
alunni, dei diversamente abili e dei decrementi ed incrementi
previsti dal variare delle iscrizioni.
I suddetti dati ed il testo della bozza pressochè definitiva della
circolare ci saranno forniti presumibilmente nella giornata di
martedì 13 aprile.
In linea generale si è precisato all'Amministrazione che:
- in merito al numero di alunni per classe si deve tener conto degli
edifici non a norma;
- nella scuola primaria per le nuove prime classi, come del resto
era già stato precisato l' anno scorso, il modello del maestro unico
va considerato come una delle opportunità al vaglio delle famiglie,
ma non l' unica;
- relativamente all' insegnamento della lingua inglese i docenti
specializzati possono insegnarla solo nelle classi loro assegnate,
mentre nelle altre la competenza è degli specialisti;
- il tempo pieno, come del resto quello prolungato, attivato l'anno
scorso o negli anni precedenti, dovrà essere confermato per
scorrimento in organico, mentre ulteriori richieste potranno essere
soddisfatte nel rispetto del tetto di organico concesso a livello di
singolo USP dai competenti UU.SS.RR.;
- nella scuola secondaria di primo grado la delegazione FGU-GILDA ha
invitato il dott. Chiappetta, che ha accolto la richiesta, ad
inserire nella emananda circolare indicazioni operative per la
costituzione delle cattedre dell'A043, relativamente all'ora di
approfondimento di italiano, onde evitare la costituzione di
cattedre - come avvenuto nel corrente anno scolastico - costituite
esclusivamente da ore di approfondimento.
Si è invitato inoltre il MIUR a prevedere l'insegnamento dell'ora
alternativa all'insegnamento della religione cattolica, nel rispetto
delle libere scelte delle famiglie degli alunni che non intendono
avvalersi del suddetto insegnamento.
B.
Schemi di decreto interministeriale di ridefinizione dell’orario
complessivo annuale delle lezioni delle seconde, terze e quarte
degli Istituti Tecnici e delle seconde e terze degli Istituti
Professionali.
Su esplicita richiesta di tutte
le OO.SS. è stato consegnata solo nella tarda serata del giorno 8 la
bozza dei decreti interministeriali relativi alla riduzione delle
ore nelle classi intermedie dei Tecnici e Professionali, così come
previsto dai Regolamenti della riforma.
Si tratta, ad avviso della delegazione della FGU-GILDA di un
provvedimento inaccettabile sia per le modalità che sono state poste
in essere che nella sostanza.
Nelle bozze ricevute abbiamo riscontrato errori materiali,
incongruenze e carenze nella elencazione degli indirizzi degli
Istituti oggetto del provvedimento.
Fatto stante che sono state ridotte le quantità orarie contenute
nell’ambito del 20% dell’orario fissato dall’ordinamento precedente
con esclusivo riguardo alle classi di concorso (non alle
discipline!) con un orario annuale pari o superiore a 99 ore,
comprese le ore di compresenza degli insegnanti tecnico-pratici, il
risultato è che vengono penalizzate fortemente le classi di concorso
che caratterizzano i piani dell’offerta formativa delle scuole (ad
es. A050, A046, A017, ecc.) senza che siano definite dalle bozze le
discipline specifiche oggetto della riduzione.
Ci siamo rifiutati con le altre OO.SS. di entrare nel merito degli
errori e delle omissioni poiché consideriamo il provvedimento non
emendabile e non degno di essere oggetto di concertazione. Si
prospetta in generale una impugnazione dei provvedimenti poiché
lesivi dell’autonomia scolastica e dei diritti degli studenti e
delle famiglie a vedere riconosciuto e tutelato il patto formativo
che essi hanno stipulato con le scuole al momento della iscrizione.
C.
Schema di decreto sulle classi di concorso attuali su cui
confluiscono le discipline relative al primo anno di corso degli
Istituti di secondo grado.
Su richiesta delle OO.SS.
l’Amministrazione ha preso atto di alcune incongruenze e ha ribadito
che si tratta di un provvedimento transitorio che ha valore solo ed
unicamente per il prossimo anno scolastico.
Tutta la partita delle nuove classi di concorso e delle relative
confluenze delle vecchie è rimandato nel prossimo futuro.
L’Amministrazione ha comunicato che è sua intenzione definire il
decreto relativo entro il mese di maggio, dopo aver ottenuto il
parere del CNPI. Ciò consentirebbe la formazione degli organici
nell’a.s. 2011-12 con l’applicazione delle nuove classi di concorso.
La FGU-GILDA ha chiesto che venga aperto un tavolo di informazione
specifico sul tema, vista la delicatezza dell’argomento e i suoi
riflessi sull’assetto delle scuole e sulla professionalità dei
docenti.
D.
Questione delle quote del 20% previste dalla 275/99.
La FGU-GILDA con altre OO.SS. ha
chiesto una interpretazione autentica dei regolamenti di riforma
vista la confusione che regna nelle scuole italiane. Ha evidenziato
che, ad una lettura letterale dei regolamenti, non è possibile
applicare le quote di autonomia in particolare nei Tecnici e
Professionali essendo presente il vincolo della diminuzione massima
del 20% delle discipline nell’ambito dei cicli (primo biennio
separato dal triennio). Oltre a ciò mancano riferimenti normativi e
di indirizzo sull’utilizzo delle quote di flessibilità che possono
essere adottate già dal primo anno degli Istituti Professionali.
Nella confusa situazione creatasi pare evidente una netta disparità
di trattamento tra licei (che hanno una regolamentazione diversa
delle quote di autonomia e flessibilità) a Istituti Tecnici e
Professionali che risultano fortemente penalizzati. I primi dati
sulle iscrizioni confermano infatti che sta aumentando la quota di
iscrizioni nei licei a scapito dell’istruzione tecnica e
professionale con effetti negativi sul sistema complessivo della
formazione superiore e sconfessando gli obiettivi di rafforzamento e
valorizzazione dell’istruzione tecnica e professionale in tante
occasioni sbandierati dal MIUR.