Scuola: no al volontariato obbligatorio
Ad una politica sprezzante verso l'istruzione la
Gilda dal sito nazionale della Gilda degli Insegnanti, lunedì 23 agosto 2010 Negli ultimi anni, la situazione della scuola ha conosciuto un' accelerazione verso il peggio, le cui attuali dimensioni nessuno poteva immaginare. I tagli all'istruzione (di scuole, di classi, di posti di lavoro, di finanziamenti per il normale svolgimento delle attività) pur iniziati anche con governi precedenti hanno raggiunto oggi un punto che non esitiamo a definire scandaloso.
Mentre altri Paesi
stanno comprendendo l'importanza dell' istruzione per lo sviluppo e
stanno investendo in cultura, in Italia si pensa solo a tagliare. E
non certo il superfluo che ormai non esiste più, ma l'essenziale che
rappresenta quel diritto allo studio, costituzionalmente difeso. L'
impressione- ma è ormai quasi una certezza- è che si voglia
deprimere il valore di una scuola pubblica statale per lanciare
quella privata, a pagamento, solo per chi può permetterselo.
Un‘ impostazione non
certo in linea con i principi democratici che rappresentano il
nostro Paese. Noi della Gilda pensiamo che il momento sia uno dei più difficili che la scuola italiana abbia attraversato, ma crediamo anche che malgrado tutto qualcosa da fare ci sia ancora. Intanto, riteniamo che si debba cercare di recuperare il senso e l' autorevolezza della scuola, perché una scuola pubblica statale valida e valente è una condizione necessaria all' interesse generale, rappresentato dalla nostra Costituzione. Se altri cercano- come pensiamo- di umiliare quella scuola, ebbene noi docenti dobbiamo (e possiamo) ostacolare quel progetto. Spetta anche a noi mantenere alto il timone della scuola italiana. Per cominciare, abbiamo indetto una giornata di mobilitazione nazionale il 28 settembre con assemblee contemporanee in tutte le città d' Italia per presentare e discutere la nostra protesta contro tutte le misure presenti e passate che stanno abbattendo la scuola pubblica. Ecco quindi il senso politico della nostra proposta: - recuperare la nostra funzione primaria che è insegnare; - rifiutare tutte quelle attività extra (gite scolastiche, viaggi di istruzione) che non verranno nemmeno più retribuite, ancorché in maniera indecorosa come avveniva fino ad ora; - ripulire la nostra attività da quella marea di burocrazia e di riunioni extra che imprigionano le giornate, togliendo tempo ed energia all'insegnare. Una scuola rinnovata, quindi, dove si insegna e dove si comincia a dire "no" a tutto ciò che non è obbligatorio, che non è inserito nel contratto di lavoro e che viene imposto come "gratuito" e a tutto ciò che limita e deprime l' insegnare in aula. Ad una politica sprezzante verso l' istruzione la Gilda invita i docenti a rispondere non contro l'insegnamento ma contro il residuale.
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