COMUNICATO STAMPA
Precari: dal Governo solo
promesse dalla Gilda degli insegnanti, 29.7.2009 “Il Governo non rispetta gli impegni: ha soltanto illuso le migliaia di colleghi che da anni attendono la stabilizzazione, promettendo una ‘boccata di ossigeno’ che non è ancora arrivata e che, considerato il silenzio del ministero dell’Economia, probabilmente non arriverà mai”. È quanto dichiara Maria Domenica Di Patre, vice coordinatrice nazionale della Gilda degli Insegnanti, in merito alla drammatica situazione dei docenti precari per i quali il Governo si era impegnato a varare un decreto con cui assegnare contratti di solidarietà ai titolari di una cattedra annuale. Una misura che, denuncia la Gilda, non è stata ancora attuata e su cui il ministro Tremonti tace. “Più passa il tempo – afferma Di Patre – e più si riducono le possibilità che questo decreto passi. E intanto tra i precari crescono la rabbia e lo sconforto. Inoltre – sottolinea la vice coordinatrice della Gilda – restano ancora senza risposta 25mila immissioni in ruolo da effettuare tra il corpo docente e l’organico Ata”. Nel mirino della Gilda, anche la vicenda dei mille posti in più che, inspiegabilmente, sono stati recuperati a Milano: “Una manovra in netta controtendenza rispetto a quanto sta accadendo nel resto del Paese e, soprattutto nelle regioni meridionali, – commenta Di Patre - e che denota una grave disparità di trattamento tra il Nord, ancora una volta avvantaggiato rispetto al Sud, e il Mezzogiorno sempre più depredato”.
“La Gilda degli
Insegnanti – sottolinea Di Patre –
esprime forte preoccupazione per il futuro dei precari e per le
condizioni disastrose in cui comincerà il prossimo anno scolastico.
A settembre le scuole si ritroveranno nel caos perché i 42mila tagli
previsti dal ministero dell’Istruzione saranno tutti attivati.
Forse, con le risorse sottratte alla scuola, il Governo riuscirà a
pagare gli stipendi dei militari impegnati in Afghanistan, ma si
tratterà di una scelta miope – conclude la vice coordinatrice della
Gilda – testimonianza dello scarso impegno a investire in un settore
come quello dell’istruzione che, invece, riveste un ruolo
fondamentale per la crescita civile e culturale di tutto il Paese”.
Ufficio Stampa Gilda degli Insegnanti |