COMUNICATO STAMPA
Corte Costituzionale: dalla Gilda degli insegnanti, 3.7.2009 Lo ha stabilito la Corte costituzionale depositando nella giornata di ieri la sentenza n. 200 con la quale, pronunciandosi sui ricorsi proposti da numerose regioni (Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Puglia), ha censurato l’art. 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 nella parte riguardante il comma 4, lettere f-bis) e f-ter). Due i punti dichiarati incostituzionali dai giudici della Consulta: l’assegnazione al ministero dell’Istruzione del compito di definire «criteri, tempi e modalità per la determinazione e l’articolazione dell’azione di ridimensionamento della rete scolastica»; e il fatto che anche lo Stato, oltre a Regioni ed enti locali, possa «nel caso di chiusura o accorpamento degli istituti scolastici aventi sede nei piccoli comuni, prevedere specifiche misure finalizzate alla riduzione del disagio degli utenti».
E’ evidente a
questo punto che il
DPR 20.3.2009 n. 81
concernente “Norme per la riorganizzazione della rete scolastica
e il razionale ed efficace utilizzo delle risorse umane della
scuola, ai sensi dell’art. 64, comma 4, del D.L. 25.6.2008 n. 112
convertito con modificazioni dalla L. 6.8.2008 n. 133”,
pubblicato con incredibile tempismo proprio ieri, 2 luglio, sulla
G.U. n. 151, dovrà essere verificato per quelle parti immediatamente
riconducibili ai rilievi accolti e travolti dalla Corte.
La Gilda degli
Insegnanti continuerà ad impegnarsi nella sua battaglia culturale,
politica e legale in difesa della Scuola Pubblica Statale e dei
valori costituzionali. Gilda degli Insegnanti |