Le notizie di questi ultimi giorni sulla concessione di nuove classi a tempo pieno nelle scuole elementari veneziane e venete rischiano di confondere la verità delle cose.

E' infatti vero che l'USP di Venezia grazie ad un paziente e certosino lavoro è riuscito ad individuare la possibilità di assicurare le 40 ore ad alcune classi prime che avevano chiesto il tempo pieno. Altrettanto si sta cercando di fare nelle altre province venete.

Ma bisogna ricordare che in realtà si tratta solo di un espediente che garantisce a poche famiglie di lasciare per qualche ora in più i figli a scuola. Ben diversa è l'organizzazione del vecchio tempo pieno, in cui compresenze e progettualità dell'offerta didattica vanno oltre la semplice salvaguardia dell'orario scolastico degli alunni e dei posti di lavoro dei docenti.

La Gilda degli insegnanti di Venezia considera limitata e transitoria la soluzione legata al fatto che il prossimo anno 2-3 ore dell'orario scolastico saranno coperte dall'insegnante di inglese e da quello di religione. Il tempo pieno nella scuola elementare era ed è altra cosa. Oltretutto tale espediente non potrà essere assicurato per il prossimo anno.

Suonano quindi fuorvianti e pretestuose le dichiarazioni di organi scolastici, parti politiche e sindacali che ora cantano vittoria e si assumono meriti facili.

Nessun posto in più è stato creato nella scuola elementare e, soprattutto, l'Offerta Formativa sarà inevitabilmente compromessa dall'assenza di risorse didattiche finora ricavate dall'insegnamento in compresenza.

Si tratta di uno "spezzatino didattico" utile  solo a calmare gli animi e a far ingoiare il rospo. E che rospo: 132 cattedre in meno rispetto ad oggi di fronte ad un incremento a tutt'oggi di 332 alunni nella scuola primaria!