Comunicato Stampa
Minacciava la bocciatura per estorcere denaro: dall'Ufficio stampa Gilda Insegnanti, 26.9.2008 Il professore del liceo scientifico Paolo Lioy di Vicenza non è stato condannato perché colpevole di aver minacciato di bocciare una studentessa, ma perché usava questo “metodo” per estorcere lezioni private. A chiarire la vicenda del docente Marcello T., alla quale tutti i giornali hanno dato ampio risalto in questi giorni, è la Gilda degli Insegnanti. Per dimostrare la falsità delle notizie pubblicate, l’associazione cita l’interrogazione parlamentare avanzata al riguardo dal deputato Pierantonio Zanettin al ministero dell’Istruzione durante la seduta del 5 dicembre 2002 (consultabile a questo indirizzo internet).
“Nel testo della
risposta presentata al parlamentare – sottolinea la Gilda – si legge
che la Procura della Repubblica di Vicenza ha iscritto il
procedimento penale a carico del docente contestandogli i reati di
furto aggravato (commesso il 18 aprile 2001 ai danni di una sua
allieva), abuso di ufficio, falso materiale, rifiuto di atti di
ufficio, minaccia aggravata, truffa aggravata, violenza privata e
molestie telefoniche. È evidente - conclude la Gilda – che gli
organi di informazione hanno fornito un’interpretazione errata dei
fatti che ha destato grave preoccupazione in tutti gli insegnanti”. Ufficio stampa Gilda Insegnanti |