COMUNICATO STAMPA
Stipendi: docenti sempre più poveri,
cresce il divario con i colleghi europei.
dall'Ufficio stampa della
Gilda degli Insegnanti, 31.1.2008
Il
recente studio della Banca d’Italia rileva che nel nostro Paese la
crescita degli stipendi è ferma al 2000 e che il livello di
impoverimento è in aumento, in particolare per i lavoratori
dipendenti: dal 2000 al 2006 i lavoratori autonomi incrementano le
loro retribuzioni del 13,1% a fronte di uno 0,3% dei dipendenti. È
evidente il fallimento degli accordi sul costo del lavoro del 1993, se
il loro risultato è questo. E in questa situazione generale, i docenti
sono tra le figure professionali più penalizzate”. A lanciare
l’allarme è la Gilda degli Insegnanti che ricorda i dati del Quaderno
bianco presentato a settembre dal ministero della Pubblica Istruzione.
Secondo le stime Ocse 2006 citate nel documento di viale Trastevere,
la retribuzione annua pro-capite dei docenti italiani della scuola
secondaria superiore, dopo 15 anni di attività è di 32.169 euro, una
cifra molto lontana dalla media di 40.269 euro calcolata tra Italia,
Francia, Germania, Inghilterra, Scozia, Grecia, Spagna, Svezia,
Finlandia, Stati Uniti e Giappone. E il quadro non migliora se si
considerano gli stipendi percepiti dagli insegnanti della secondaria
inferiore, 31.292 euro, e della primaria, 28.732, le cui medie sono,
rispettivamente, di 37.489 e 35.100 euro. Dati che collocano il nostro
Paese solo dopo la Grecia, i cui docenti, di ogni grado d’istruzione,
percepiscono 28.647 euro all’anno.
“Non bisogna dimenticare – sottolinea il coordinatore nazionale della
Gilda, Rino Di Meglio – che questi calcoli si basano sulla
retribuzione lorda e non considerano gli oneri fiscali che soprattutto
in Italia, come noto, riducono notevolmente gli stipendi. Inoltre, non
è vero, come sostiene qualcuno, che i docenti italiani lavorano meno
rispetto ai colleghi europei. Lo dimostra il fatto che l’anno
scolastico, salvo lievi differenze, dura come negli altri Paesi e che
l’orario di insegnamento settimanale è analogo se non superiore. Basta
pensare – osserva Di Meglio – che, nonostante in Germania ci siano 22
ore di insegnamento contro le 18 della secondaria e 24 delle
elementari italiane, le lezioni tedesche sono di 45 minuti, in Italia
di 60”.
Roma, 31
gennaio 2008
Ufficio stampa
della Gilda degli Insegnanti