S F I D A
Lettera al Presidente della Repubblica italiana.
E’ AMORALE TOGLIERE GLI INSEGNANTI DI SOSTEGNO
AGLI STUDENTI DISABILI
PER FAR QUADRARE IL BILANCIO DELLO STATO.
dal Segretario Nazionale di
SFIDA
Andrea Ricciardi dell'1/9/2006
Presidente
Ormai è di dominio pubblico che il Ministero dell’Economia e delle
Finanze ha imposto al Ministero della Pubblica Istruzione la clausola
di salvaguardia avendo questi superato il budget massimo di 626
milioni di euro. La risoluzione del problema è stata facile:
risparmiare la spesa pubblica riducendo gli insegnanti di sostegno
alla popolazione studentesca con disabilità .
Al Ministero asseriscono che il numero delle richieste di insegnanti
di sostegno è superiore al bisogno reale. Forse non sanno che chi fa
la richiesta è la scuola “reale”,costituita da un’equipe di
professionisti (medici, psicologi, insegnati, assistenti sociali),
dipendenti pubblici, che a loro volta rappresentano le Istituzioni.
La riduzione del numero degli
insegnanti di sostegno ai disabili, per motivi economici, da parte del
Ministero della Pubblica Istruzione, RIVOLUZIONA IN MODO NEGATIVO la
cultura della solidarietà dello Stato italiano.
Se oggi si decide di risparmiare sugli insegnanti di sostegno per far
quadrare i conti dello Stato, domani si deciderà di risparmiare sulle
cure sanitarie e poi…, per “non farli soffrire”, si deciderà
di ….
E’ questo il valore della Convenzione ONU sui diritti delle persone
con disabilità, approvata lo scorso dicembre dall’Assemblea Generale
delle Nazioni Unite, firmata il 30 marzo 2007 anche dall’Italia, se i
firmatari stessi di quella Convenzione hanno costretto il 10 agosto
2007, centinaia di genitori di studenti disabili a scendere in piazza
a Messina, il 27 agosto a Salerno e in molte altre province d’Italia,
per far valere il diritto allo studio dei propri figli?
Le famiglie dei disabili lottano quotidianamente contro la disabilità.
Adesso devono lottare anche contro le Istituzioni. E’ etico tutto
questo?
Ciò accade, purtroppo sotto la quasi totale indifferenza degli
italiani che non vivono direttamente la disabilità. Su tale argomento
non c’è dibattito politico. Perché?
In questo momento di crisi economica, i politici italiani hanno
concordato che è giusto risparmiare sui disabili!
Nel 400 a.c. il greco LISIA ha scritto l’orazione <<Per l’invalido>>
per difendere i diritti di un disabile.
Nel terzo millennio, in Italia, chi difenderà i diritti dei disabili
negati dalle Istituzioni?
SFIDA ci prova, ma la lotta è impari.
Roma, 01 settembre 2007
Il Segretario Nazionale
Ing. Andrea RICCIARDI