Ultime nuove di Renza Bertuzzi dalla Gilda degli Insegnanti al MPI, 19/2/2007
In arrivo le linee guida per l’ obbligo; la Toscana fa assolvere l’ obbligo solo nelle scuole e non nella FP, mentre Veneto e Lombardia ricorreranno alla Corte costituzionale contro il DDL governativo del 31 gennaio che invaderebbe la competenza esclusiva delle Regioni in materia di istruzione professionale (Si veda l’intervista con l’Assessore del Veneto, Elena Donazzan).
Obbligo scolastico In arrivo le linee guida per le scuole Lo ha comunicato il viceministro Mariangela Bastico il 16 febbraio, a Firenze, al Convegno del CIDI sul tema dell’ innalzamento dell’ obbligo, mentre l’Assessore all’ istruzione e formazione, Gianfranco Simoncini, dichiara che in Toscana, al contrario che nelle altre Regioni, (si veda le interviste nel sito del Centro studi) l’ “obbligo avverrà all’ interno del biennio delle superiori”. In arrivo, dunque, le linee guida per le scuole che, a settembre, dovranno applicare la norma della Finanziaria che eleva da 8 a 10 anni l’obbligo di istruzione. Lo ha annunciato il viceministro Bastico al Convegno del CIDI, assicurando che i tempi sono imminenti. Infatti, la commissione, presieduta da Giorgio Allulli, terminerà alla fine di febbraio i lavori orientati a delineare i primi elementi da consegnare alle scuole: in sostanza, linee guida e tracce di lavoro. Non saranno modificati i programmi delle superiori, ma le scuole dovranno “puntare a perseguire le competenze relative ai livelli di cittadinanza, concentrando l’attenzione non sull’unitarietà delle discipline, ma dei risultati”. Bastico ha difeso l’opportunità del comma 622 della Finanziaria che, “valorizzando i percorsi fuori dalla scuola, mette in campo altri soggetti per l’assolvimento dell’ obbligo.” Opportunità che è criticata dal CIDI, secondo il quale l’innalzamento dell’ obbligo rappresenta una grande opportunità di crescita culturale e civile da affidare all’ istruzione (e quindi alla competenza dello Stato). Lo ha ribadito con convinzione, Sofia Toselli, presidente nazionale del CIDI, nella sua bella relazione, in cui ha rivendicato alla Scuola, in sintonia con le posizioni della Gilda, “un mandato culturale da ricostruire, dopo il disagio del modello socializzante e dopo l’apologia del modello morattiano di domanda individuale”. Lo ha sottolineato, nel pomeriggio, Domenico Chiesa, della segreteria tecnica del Viceministro, confermando ciò che aveva scritto nell’ intervista già rilasciata alla Gilda, e cioè che l’Istruzione, secondo le norme costituzionali, è materia che deve garantire lo Stato. Su questa linea, l’assessore regionale della Toscana che ha annunciato “La Toscana ha già scelto. L'attuazione della norma della finanziaria che prevede l'innalzamento dell'obbligo scolastico a 16 anni non prevederà, nella nostra regione, la costruzione di un percorso formativo esterno alternativo alla scuola. Il raggiungimento dell'obbligo scolastico avverrà, pertanto, all'interno del biennio della scuola superiore”. Decisione in assoluta controtendenza rispetto alle altre Regioni (si veda, nel Centro Studi, le interviste con gli assessori), dove l’obbligo vedrà l’ intervento di soggetti che operano fuori dalla scuola. Il viceministro ha anche assicurato che si stanno rivedendo le indicazioni per il 1 ciclo e che saranno cancellate le indicazioni della Moratti per il 2 ciclo, “troppo dettagliate ed espressione di una Pedagogia di stato”. R.B.
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