LA GILDA INCONTRA ANDREA RANIERI:

IL CANOVACCIO DEL CAMBIAMENTO.

di Serafina Gnech, 8/2/2006

 

“La bandiera del cambiamento deve passare nelle mani degli attori della scuola”. Con queste parole apre il suo intervento  Andrea Ranieri, responsabile per i Ds del Dipartimento Scuola, Università, Ricerca.

Dall’incontro che  ha avuto luogo  a Roma mercoledì 8 febbraio (1), e che si pone nell’ambito delle iniziative che la Gilda degli Insegnanti ha avviato alla vigilia delle elezioni, emerge con forza da ogni parte la necessità di far maturare gli eventi, farli emergere, fiorire  da una base di dialogo, di ragionamento, di dibattito. Un dibattito che la Gilda ha voluto avviare chiamando al confronto  politici dei vari schieramenti.

Si intende forse, chiede il coordinatore nazionale Alessandro Ameli, che presenta le 12 proposte Gilda, sostenere la storica richiesta Gilda – recentemente avallata da una sentenza della Consulta (2) –di una contrattazione separata per i docenti? Ponendo così fine all’anomalia dei due fronti: dirigenti, da un lato, docenti e personale Ata dall’altro? Uniti, questi ultimi, in un unico destino, nonostante le profonde differenze professionali.

E ancora: si vuole prendere una posizione chiara – sospensione, abrogazione, … - verso la riforma?

E poi: ci si pone in modo critico di fronte a quella radicale trasformazione sociale che trascina con sé la scuola e che prende il nome di decentramento-autonomia-devoluzione dei poteri? E a quell’altra rivoluzione – di portata ancora maggiore – che trasforma la scuola da luogo in cui si designano i valori  (la scuola-istituzione voluta dalla Costituzione) in non-luogo in cui passano – travestiti da valori – i variegati bisogni dei singoli utenti e del territorio?

E quali ricette si propongono per rivitalizzare la docenza?  E a quali serbatoi si attingerebbero le risorse per la scuola?

Domande aperte, interrogativi  reiterati e non per spirito lobbistico o per  fedeltà ad uno schema progettuale, ma in conseguenza di un vissuto della scuola che ha messo in discussione scelte a suo tempo volute e condivise, quale fu quella dell’autonomia scolastica.

Ed è qui – su questo terreno della scuola vissuta  – che si disegnano spazi non facili da colmare.

Andrea Ranieri  ci parla, richiamando il progetto dell’Unione, di un modello di sviluppo diverso, che non si concilia con una piccola politica di piccolo risparmio sul costo del lavoro e soprattutto sul costo dei diritti, ma una politica che – investendo sulla ricerca e sul sapere - crei un circuito virtuoso fra formazione e impresa, elevando l’una e l’altra. 
Questa politica non fa propria “l’ideologia morattiana della scuola-mercato”, ci dice Ranieri, né accetta il paradigma trionfante del “familismo morale”. Ancor meno accetta che a tredici anni e mezzo si biforchino i percorsi, segnando precocemente destini di vita…

Nel cantiere dei Ds e della sinistra in generale è pronta un’operazione di recupero: dell’obbligo scolastico sostituito dal diritto-dovere, della scolarità allungata e portata a 16 anni all’interno di un biennio superiore “unitario”…

Un recupero che può aver luogo senza traumi, con una semplice operazione di revisione e di cancellazione parziale dell’esistente. Andrea Ranieri non ha dubbi sulla necessità di cancellare il decreto sulle superiori e di passare un colpo di spugna su tutor, portfolio e  cattedre “tutte a 18 ore”.

Questi impegni pubblici  ci confortano,  ma non colmano i nostri spazi vuoti. Perché ciò che l’Associazione chiede ad alta voce è che, su quella base di dialogo da cui si è partiti, non ci si limiti ad un restauro ma ci si ponga delle domande.

Sull’efficacia dei percorsi unitari. O sulla bontà dell’autonomia, ad esempio. Si tratta solo di recuperare l’organico funzionale, le risorse e di immergere ancor più le scuole nel territorio, come vuole il progetto dell’Unione, o di rivedere schemi, equilibri, poteri?
Ed in questa revisione si vuole considerare  una volta per tutte che nessuna comunità e nessun territorio possono colmare lo spazio lasciato vuoto da una professionalità docente mutilata e socialmente umiliata? 

 

  1. La riforma della scuola  nelle proposte dei partiti, Centro Congressi Cavour, Roma.

  2. vedi Come volevasi dimostrare, in Professione Docente, settembre 2005.

 

 

8 febbraio 2006                                                      

Serafina Gnech